defibrillatore, news

Matera turista salvato dal defibrillatore

Mai un matrimonio fu più propizio! Il novello sposo non si sarebbe mai immaginato che nel giorno del suo matrimonio si sarebbe reso protagonista di un miracolo, quello della vita. Un turista di 60 anni a Matera per l’annuale raduno dei bersaglieri è stato colto da arresto cardiaco. E’ solo grazie all’intervento precoce dell’uomo appena convolato a nozze che ora il bersagliere si trova in ospedale per accertamenti e non ha avuto una sorte drammatica. La ricetta sempre la stessa: persona addestrata alle manovre di BLSD, un defibrillatore nelle vicinanze e tempestività del soccorso.

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Fonte TRM network

cvc, Formazione, news

Abilitazione alla Gestione degli Accessi Venosi

Una domanda che spesso ci viene posta è se il nostro corso PICC abilità ad effettuare gli accessi venosi.
E’ opportuno sottolineare che la qualifica professionale di Infermiere o Medico, le uniche categorie cui il corso è diretto, sono di per se abilitanti allo svolgimento di tale procedura.
La questione è sul piano delle competenze!
E’ ovvio che la mancanza o carenza di addestramento e competenze in tale ambito rappresenta di per se un ostacolo e, di certo, non crea le premesse per potersi approcciare a questa attività.
Per questo abbiamo realizzato un percorso formativo di 16 ore, tale da concedere la dovuta attenzione ai bisogni formativi di ciascun discente ed il giusto tempo allo svolgimento delle abilità pratiche.
Inoltre, affinché le abilità apprese siano coerenti con la prassi corrente tutti i nostri docenti fanno parte di PICC Team e quotidianamente realizzano impianti e sono impegnati nella gestione degli accessi venosi.
Pertanto, sono in possesso di un considerevole patrimonio da poter condividere con la classe.
Il discente è al centro del processo formativo e per questo viene fissato un limite nel numero di partecipanti ammesso a ciascun evento.
Da noi nulla è lasciato al caso!
Se ritieni di meritare il meglio pensa in grande, non porre limiti alla tua crescita professionale, analizza i progetti formativi per contenuti e non per costi, e affidati a dei professionisti.

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118 Varese: attivi 1.200 defibrillatori ma non sempre ubicati in aree corrette

Il responsabile del 118 di Varese, il Dottor Guido Garzena, invita i comuni ed i soggetti coinvolti nella valutazione delle aeree in cui collocare i defibrillatori, a individuare meglio la scelta del posizionamento dei dispositivi salvavita.
La provincia di Varese conta circa 1.200 defibrillatori installati, ma non tutti quelli attivi sono segnalati alla centrale 118.

Il Dottor Garzena, responsabile del 112 NUE (Numero Unico di Emergenza) di Varese e coordinatore del 118, sottolinea l’importanza di costruire una rete efficiente e razionale per la risposta tempestiva davanti alle urgenze di tipo cardio-circolatorio:

«Che i DAE siano importantissimi per salvare la vita di chi viene colpito da arresto cardiaco, è cosa risaputa – dichiara il Dottor Garzena – E anche piuttosto diffusa la conoscenza di come si utilizzano, e lo confermano i dati sulla partecipazione ai tantissimi corsi organizzati sul territorio in cui si insegnano le tecniche di rianimazione di base, compreso l’utilizzo dei defibrillatori.
Quello che invece va fatto è una revisione della loro collocazione. Spesso i Comuni dispongono di un numero di defibrillatori sufficiente, ma non sempre le i DAE vengono notificati al 118, inoltre non sempre vengono posizionati in maniera corretta.
Quando si acquista un defibrillatore, infatti, è fondamentale registrare l’apparecchiatura alla centrale operativa del 118, che detiene l’anagrafe di tutti questi strumenti, con il dettaglio sulla loro collocazione. In questo modo, in caso di emergenza, gli operatori del 118 possono dare indicazioni precise alle persone presenti affinché inizino le manovre salvavita in attesa dell’arrivo dell’ambulanza. In caso di arresto cardiaco, infatti, ogni secondo è prezioso e intervenire prontamente con il massaggio cardiaco e il defibrillatore fa la differenza non solo tra la vita e la morte, ma anche per la salvaguardia della funzione cerebrale dal sopraggiungere di ipossia (mancanza di ossigeno al cervello) causata dall’arresto cardiaco improvviso.
Importantissimo, poi, è collocare i defibrillatori nei luoghi adatti, che devono essere facilmente accessibili in caso di necessità e ben distribuiti sul territorio tenendo conto dei percorsi dei cittadini e delle attività che si svolgono nelle diverse zone del comune.
Spesso, girando per i Comuni, scopro che i defibrillatori sono collocati in maniera non funzionale, lontano dai posti in cui l’affluenza o la particolare attività che vi si svolge ne richiederebbe la presenza. La centrale operativa del 118 è a disposizione dei Comuni per verificare la situazione e indicare la corretta collocazione di ogni apparecchiatura sul territorio.
Per quanto riguarda il numero di defibrillatori presenti in Provincia di Varese, sono tranquillo: fermo restando il principio per cui più ce n’è, meglio è, il numero di defibrillatori presenti è adeguato alla necessità. Dei 10mila defibrillatori presenti in Lombardia, 1200 sono in Provincia di Varese. Quello che va migliorato è la loro collocazione, non tanto sul territorio provinciale, ma a livello dei singoli comuni, affinché, in caso di emergenza, l’apparecchiatura sia sempre disponibile in tempi rapidi.
Vorrei aggiungere un ulteriore appello, che riguarda il servizio di elisoccorso: chiedo ai Sindaci di individuare e comunicarci delle piazzole nel territorio di loro competenza in cui far atterrare, nei casi di intervento, l’elicottero del 118. Non si tratta di piazzole attrezzate, che già ci sono, ma di punti in cui atterrare per essere più vicini ai pazienti che hanno bisogno di noi».

Il Decreto Balduzzi, è al momento l’unica normativa che definisce l’obbligo del defibrillatore, esclusivamente per le società e associazioni dilettantistiche e professionistiche, che ne disciplina vari aspetti.


Di seguito abbiamo estrapolato i punti del DL Balduzzi che trattano questi argomenti specifici:

Decreto Balduzzi – Allegato E, punto n°2:

2. La Catena della Sopravvivenza
Il DAE deve essere integrato e coordinato con il sistema di allarme sanitario 118;

Qua viene appunto ripreso quanto dichiarato dal Dottor Garzena, in merito alla segnalazione del defibrillatore alla centrale operativa del 118, affinchè lo inserisca nella rete dei DAE disponibili sul territorio. Questa attività è rivolta prevalentemente a guidare i soccorritori laici ai DAE più vicini in modo rapido ed efficiente.

Decreto Bladuzzi – Allegato E, punti n° 4.3 e 4.4

4.3 Manutenzione e segnaletica
I DAE devono essere sottoposti alle verifiche, ai controlli ed
alle manutenzioni periodiche secondo le scadenze previste dal manuale
d’uso e nel rispetto delle vigenti normative in materia di apparati
elettromedicali.
I DAE devono essere mantenuti in condizioni di operatività; la
batteria deve possedere carica sufficiente a garantirne il
funzionamento; le piastre adesive devono essere sostituite alla
scadenza.
Deve essere identificato un referente incaricato di verificarne
regolarmente l’operatività.
Gli enti proprietari dei DAE possono stipulare convenzioni con le
Aziende Sanitarie o con soggetti privati affinchè gli stessi
provvedano alla manutenzione delle apparecchiature, ponendo comunque
i costi a carico del proprietario.
Per i DAE posizionati in modo fisso in luoghi aperti al pubblico
è raccomandato, ove possibile, l’utilizzo di contenitori esterni con
meccanismi automatici di segnalazione che si attivano al prelievo del
dispositivo con segnalazione immediata alla Centrale Operativa 118.
Il DAE deve essere collocato in luoghi accessibili e deve essere
facilmente riconoscibile; il cartello indicatore della posizione del
DAE con gli adesivi “Defibrillatore disponibile” e “AED available”,
deve essere ben visibile e posizionato all’ingresso.

4.4 Informazioni sulla presenza del defibrillatore
Le società sportive e, ove previsto, i gestori degli impianti
sono tenuti ad informare tutti i soggetti, che a qualsiasi titolo
sono presenti negli impianti (atleti, spettatori, personale tecnico
etc.), della presenza dei DAE e del loro posizionamento mediante
opuscoli e cartelloni illustrativi o qualsiasi altra modalità
ritengano utile (video, incontri, riunioni).

Diamo quindi voce a questa importante segnalazione, chiedendo di fare attenzione nella scelta del luogo dove posizionare i defibrillatori ed alla corretta segnalazione.

Le principali aziende che producono e/o commercializzano defibrillatori, forniscono anche servizi di consulenza e supporto alla gestione completa di progetti di cardioprotezione ed installazione, oltre a progetti PAD (Public Access Defibrillatore) strutturati.

Link alla mappa dei DAE attivi in Lombardia a cura di AREU.

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BLSD, procedura di soccorso adulto, bambino, lattante


BLSD è l’acronimo di Basic Life Support Defibrillation, ovvero le manovre di primo soccorso con l’impiego di defibrillatore. Si tratta di manovre da attuare tempestivamente in caso di arresto cardiaco improvviso.
Esistono varie linee guida che definiscono le procedure di soccorso, con standard nazionali e/o internazionali.

Le linee guida più diffuse ed impiegato sono:

  • IRC – International Resuscitation Council
  • ERC – European Resuscitation Council
  • AHA – American Heart Association
  • SIMEUP – Società Italiana Medicina Emergenza-Urgenza Pediatrica

Di seguito riportiamo la procedura IRC per le manovre BLSD per l’adulto e le variazioni per interventi BLSD Bambino e BLSD Lattante


BLSD adulto

Sicurezza: Valutare la sicurezza dello scenario in cui si trova la vittima. Solo se la scena è sicura allora si può procedere con l’ingresso in scena per valutazioni e soccorso.


Verifica un’eventuale risposta della vittima: Scuoti senza esagerare le sue spalle e chiedi ad alta voce: «Signore/a mi sente?», ripetuto più volte a voce alta. Se risponde, lascialo nella posizione in cui lo hai trovato, assicurati che non vi siano ulteriori pericoli; cerca di scoprire qual è il problema e fornisci assistenza se necessario; rivalutalo regolarmente.


Pervietà delle vie aeree: aprire la bocca della vittima per verificare che non vi siano corpi estranei, oppure la lingua retroflessa, che ostruiscano il canale ed il passaggio di ossigeno. Posizionare la tua mano sulla sua fronte e ed estendi delicatamente la sua testa all’indietro; con i polpastrelli posizionati sotto l’estremità del mento della vittima, sollevalo per aprire le vie aeree.


Valutazione respiro GAS (Guarda, Ascolta, Senti):
• Posizionati di fianco alla vittima e, mantenendo le vie aeree pervie, avvicina la tua guancia alla bocca del paziente, mantenendo il tuo sguardo in direzione del suo torace;
• Nei primi minuti dopo un arresto cardiaco, la vittima può respirare in modo irregolare, con respiro lento e rumoroso. Non confondere questa situazione con un respiro normale;
• Guarda se il torace si espande, ascolta se sono presenti suoni respiratori e senti la presenza di movimento d’aria sulla tua guancia per non più di 10 secondi per determinare se la vittima sta respirando normalmente.

E’ possibile riscontrare assenza totale di respirazione o solo gasping (alterazione della respirazione, più o meno grave).
Si può eseguire la verifica simultanea della respirazione e del polso in meno di 10 secondi.
Se hai dei dubbi sul respiro, comportati come se la vittima non stesse respirando normalmente e preparati ad iniziare la Rianimazione Cardio Polmonare.


Allerta il servizio di emergenza
• Se possibile, chiedi a qualcuno di chiamare il servizio di emergenza 112, altrimenti chiamalo tu stesso.
• Se possibile, rimani con la vittima mentre fai la chiamata di emergenza. Attiva il vivavoce del telefono per facilitare la comunicazione con la centrale operativa.

Invia qualcuno a recuperare un Defibrillatore
• Manda qualcuno a cercare e portare un Defibrillatore se disponibile;
• Se sei da solo, non allontanarti dalla vittima, inizia la Rianimazione Cardio Pomonare.

Inizia le compressioni toraciche
• Inginocchiati a lato della vittima;
• Posiziona la parte prossimale del palmo di una mano (calcagno della mano) al centro del torace della vittima; (ossia sulla metà inferiore dello sterno);
• Posiziona il palmo dell’altra mano sopra la prima;
• Intreccia le dita delle mani e assicurati che non si applichi pressione sulle coste della vittima;
• Tieni le braccia dritte;
• Non applicare alcuna pressione sull’addome superiore o sulla parte terminale dello sterno;
• Posizionati verticalmente sul torace della vittima e premi verso il basso per circa 5 cm.

Dopo ogni compressione, rilascia del tutto la pressione sul torace senza perdere il contatto tra le tue mani e lo sterno.
Ripeti la manovra a una frequenza di 100-120/minuto.
Associa alle compressioni toraciche le ventilazioni
Dopo 30 compressioni, apri le vie aeree utilizzando ancora l’iperestensione del capo e il sollevamento del mento.

• Chiudi il naso pinzandone le narici con l’indice e il pollice della mano poggiata sulla fronte. Fai in modo che la bocca si apra, ma mantieni il mento sollevato;
• Prendi un respiro normale e posiziona le tue labbra attorno a quelle della vittima, assicurandoti di avere una buona aderenza;
• Soffia in modo lento e graduale nella bocca controllando contemporaneamente l’escursione del torace per circa 1 secondo come in un respiro normale; questa è una ventilazione efficace;
• Mantenendo l’iperestensione del capo ed il sollevamento del mento, stacca la tua bocca da quella della vittima ed osserva che il torace si abbassi durante l’espirazione;
• Prendi un altro respiro normale e soffia nella bocca della vittima una volta ancora per un totale di due ventilazioni efficaci;
• Non interrompere le compressioni toraciche per più di 10 secondi per erogare le due ventilazioni. Quindi, riposiziona senza ritardo le mani nella posizione corretta sullo sterno ed effettua altre 30 compressioni toraciche.

Continua le compressioni toraciche e le ventilazioni con un rapporto di 30:2.

Arrivo del defibrillatore
Accendilo e applica le piastre seguendo i comandi vocali/visivi

• Applica le piastre sul torace nudo della vittima;
• Se è presente più di un soccorritore, la Rianimazione Cardio Polmonare dovrebbe essere continuata mentre le piastre vengono posizionate sul torace;
• Assicurati che nessuno tocchi la vittima mentre il defibrillatore analizza il ritmo. Se il defibrillatore non è disponibile continua con la Rianimazione Cardio Polmonare.

Se lo shock è indicato, eroga la scarica
• Assicurati che nessuno tocchi la vittima;
• Premi il pulsante della scarica come indicato (i defibrillatori automatici erogheranno lo shock automaticamente anticipati da un messaggio vocale, ma in Italia sono presenti per l’impiego laico defibrillatori semiautomatici, in grado di erogare la scarica solo con aziende diretta del soccorritore, che deve premere il pulsante);
• Ricomincia immediatamente la Rianimazione Cardio Polmonare con compressioni toraciche e insufflazioni 30:2.

Continua seguendo i comandi vocali/visivi.
Se lo scarica non è indicata presegui la Rianimazione Cardio Polmonare
• Ricomincia immediatamente la Rianimazione Cardio Polmonare;
• Prosegui seguendo i comandi vocali/visivi.

Prosegui la Rianimazione Cardio Polmonare
Non interrompere le manovre rianimatorie fino a quando:
• Non arrivano i soccorsi (volontari ANPAS o altre associazioni, o soccorsi avanzati del 112)
• La vittima riprende coscienza, si muove, apre gli occhi e respira normalmente
• Sei esausto. Cerca di chiedere il cambio ai presenti.

Se la vittima non risponde ma respira normalmente:
Se sei sicuro che la vittima stia respirando normalmente, ma è ancora incosciente mettila nella posizione laterale di sicurezza (sdraiata su un fianco mantenendo la pervietà delle vie aeree se necessario).
È raro che la Rianimazione Cardio Polmonare da sola possa far ripartire il cuore. Se non sei sicuro se la vittima si sia rianimata, continua la Rianimazione Cardio Polmonare.

Segni che indicano che la vittima si è rianimata:

• Coscienza;
• Movimento;
• Apertura degli occhi;
• Respiro
Stai pronto a ricominciare la Rianimazione Cardio Polmonare immediatamente se il soggetto regredisce.

Cosa cambia tra il BSLD adulto, BLSD Pediatrico e BLSD Lattante?
L’approccio ed il procedimento sono pressochè identici, salvo:

BLSD pediatrico

Rianimazione Cardio Polmonare con compressioni toraciche e insufflazioni 15:2.

Profondità delle compressioni di circa 1/3 del diametro del torace, in genere simili ai 5 cm come per l’adulto o poco meno

BLSD lattante

L’incidenza di una arresto cardiaco su un lattante, è inferiore all’1% dei casi registrati.
Rianimazione Cardio Polmonare con compressioni toraciche e insufflazioni 15:2.

Profondità delle compressioni di circa 1/3 del diametro del torace, circa 4 cm

Il massaggio cardiaco deve essere eseguito con 2 dita, indice e medio, posti sul torace appena sotto la linea tra i capezzoli.


Nel caso di ostruzione delle vie aeree:
Ostruzione parziale: è una situazione in cui il corpo estraneo si trova in una posizione tale da permettere un passaggio di aria che, seppur ridotto, è ancora sufficiente ad ossigenare il sangue: il bambino è ancora in grado di tossire, di piangere e, se già capace, anche di parlare.
Ostruzione completa: si ha quando il corpo estraneo ha creato un vero e proprio “tappo” nelle vie aeree ed impedisce completamente il passaggio di aria: in questa situazione il bambino non è più in grado di tossire o di piangere ed è impossibilitato ad emettere qualsiasi suono. L’ostruzione completa rappresenta pertanto un’emergenza che merita un intervento immediato poiché, se non viene rapidamente risolta, porta all’insufficienza respiratoria e all’arresto cardiaco in pochi minuti.


Per quanto riguarda i defibrillatori, alcuni modelli hanno un selettore adulto/pediatrico e/o piastre differenti. E’ quindi necessario selezionare l’apposita funzione.

Altri modelli hanno batterie/elettrodi specifiche per adulto e batterie/elettrodi pediatrici, è quindi necessario verificare e inserire batterie/elettrodi adeguate.

FONTI:

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In Liguria 78 DAE a 28 Comuni e a 22 stazioni del Soccorso Alpino

In Liguria 78 DAE sono stati consegnati a Comuni e stazioni del Soccorso Alpino, all’interno di un progetto regionale per il potenziamento del soccorso per le zone disagiate.

La cerimonia di consegna si è tenuta presso la sede della Regione Liguria.
I DAE (Defibrillatori Semiautomatici Esterni) sono stati consegnati a 28 Comuni e a 22 tra stazioni del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico e rifugi alpini liguri.


La consegna dei DAE è avvenuta nell’ambito del progetto regionale per l’ottimizzazione dell’assistenza sanitaria in emergenza/urgenza nelle zone a accessibilità limitata, sviluppato dal Dipartimento Regionale Emergenza Sanitaria Territoriale 112 della Regione Liguria per il potenziamento del soccorso nelle zone disagiate.

Il DAE è indispensabile per intervenire in caso di arresto cardiaco (AC). I DAE sono infatti in grado di individuare le anomalie cardiache, agendo tempestivamente sul soggetto colpito. L’utilizzo dei moderni DAE è semplice ed a prova di errore, il soccorritore avrà la possibilità di erogare la scarica solo ai soggetti che ne hanno necessità, non è possibile commettere errori erogando scariche laddove non richiesto.


«Agire con tempestività è indispensabile per salvare vite umane. L’arresto cardiaco – dichiara la vicepresidente e assessore alla Sanità di Regione Liguria Sonia Viale – costituisce oltre il 10% dei decessi che si verificano ogni anno in Italia, molti di più rispetto a quelli dovuti, ad esempio, agli incidenti stradali. Per la propria conformazione territoriale, le zone interne della Liguria sono difficilmente accessibili: dotare di un DAE i Comuni dell’entroterra e i principali punti di snodo dei percorsi escursionistici, da cui si possa raggiungere un punto di primo intervento in 1ora al massimo, consentirà un più rapido ed efficace soccorso a chi è colpito da arresto cardiaco improvviso. Obiettivo del progetto regionale è anche la diffusione del suo utilizzo, con l’implementazione del “first responder” attraverso la formazione dei cittadini sulle pratiche da seguire in relazione alle tecniche di primo soccorso e all’utilizzo dei DAE».


In Liguria, l’incidenza di arresti cardiaci è in linea con i dati della letteratura scientifica, ovvero di circa 1 ogni 1.000 abitanti. Questo significa che, ogni anno, nella Regione Liguria 1.500 persone muoiono per arresto cardiaco. Per salvare queste vite è necessario chiamare immediatamente il Numero Unico Emergenze 112.


Gli operatori delle Centrali Operative di Emergenza Sanitaria 118 della Liguria sono in grado di supportare telefonicamente nelle manovre RCP (rianimazione cardiopolmonare) e nell’impiego del DAE chi soccorre la persona colpita da arresto cardiaco. Ad oggi circa il 50% degli arresti sono rianimati già da chi chiama i soccorsi.


«Il potenziamento dell’assistenza di emergenza sanitaria nelle zone di difficile accesso in Liguria, con la distribuzione di DAE e la relativa formazione BLSD al personale – commenta Francesco Bermano, Direttore del Servizio di Emergenza territoriale – arricchisce il progetto di defibrillazione precoce sul territorio, che è universalmente riconosciuto strumento affidabile, sicuro ed efficace in caso di arresto cardiaco. Nel 2017, la Liguria, tra le prime in Italia, ha adottato il Numero Unico Emergenza 112, che ha reso più efficiente l’attivazione di tutti i sistemi di soccorso. Questo di oggi rappresenta un successivo e importante passo del progetto di defibrillazione precoce sul territorio ligure, che impegna da molti anni tutti i Servizi di Emergenza Territoriale 118 e che ha visto inizialmente il coinvolgimento attivo delle Associazioni di Volontariato Sanitario, della Polizia di Stato, dei Carabinieri, dei Vigili del Fuoco e della Guardia Costiera».


Le possibilità di salvare una vita di una persona colpita da arresto cardiaco facendo affidamento ai mezzi di soccorso del 112 è remota, poiché raramente riescono a raggiungere il soggetto entro 10 minuti.
10 minuti è il limite massimo per salvare una vita nel caso di arresto cardiaco, e le possibilità di riuscita calano del 10% ogni minuto che passa. In genere, oltre al 5° minuto dall’arresto, si riscontrano danni sempre più gravi, legati all’ipossia celebrale.

Per intervenire entro i primi 5 minuti è quindi fondamentale che siano presenti in modo capillare sul territorio i DAE, sempre ben segnalati.

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Corsi di Primo Soccorso

HS Academy organizza corsi di Primo Soccorso conformi al Decreto Ministeriale n. 388/03, che regolamenta il Primo Soccorso aziendale.

I corsi di Primo Soccorso aziendale sono strutturati secondo la classificazione delle aziende indicata all’interno del Decreto Ministeriale n. 388/03.


Al fine di determinare l’inquadramento nel quale l’azienda rientra è necessario identificare il corrispondente indice di inabilità, reperibile sul sito INAIL.
Se una azienda ha un indice di inabilità superiore a 4 rientra nel Gruppo A.


Se una azienda ha un indice di inabilità inferiore a 4 rientra nel Gruppo B e C.

Di seguito riportiamo il testo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, sottoscritto dal Ministro della Salute, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Ministro per la Funzione Pubblica e il Ministro delle attività produttive.

Adottano il seguente regolamento:
Art. 1. – Classificazione delle aziende

Le aziende ovvero le unità produttive sono classificate, tenuto conto della tipologia di attività svolta, del numero dei lavoratori occupati e dei fattori di rischio, in tre gruppi.

Gruppo A:
I) Aziende o unità produttive con attività industriali, soggette all’obbligo di dichiarazione o notifica, di cui all’articolo 2, del decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 334, centrali termoelettriche, impianti e laboratori nucleari di cui agli articoli 7, 28 e 33 del decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 230, aziende estrattive ed altre attività minerarie definite dal decreto legislativo 25 novembre 1996, n. 624, lavori in sotterraneo di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 1956, n. 320, aziende per la fabbricazione di esplosivi, polveri e munizioni;
II) Aziende o unità produttive con oltre cinque lavoratori appartenenti o riconducibili ai gruppi tariffari INAIL con indice infortunistico di inabilità permanente superiore a quattro, quali desumibili dalle statistiche nazionali INAIL relative al triennio precedente ed aggiornate al 31 dicembre di ciascun anno. Le predette statistiche nazionali INAIL sono pubblicate nella Gazzetta Ufficiale;
III) Aziende o unità produttive con oltre cinque lavoratori a tempo indeterminato del comparto dell’agricoltura.
Gruppo B: aziende o unità produttive con tre o più lavoratori che non rientrano nel gruppo A.
Gruppo C: aziende o unità produttive con meno di tre lavoratori che non rientrano nel gruppo A.

2. Il datore di lavoro, sentito il medico competente, ove previsto,
identifica la categoria di appartenenza della propria azienda od
unità produttiva e, solo nel caso appartenga al gruppo A, la
comunica all’Azienda Unità Sanitaria Locale competente sul
territorio in cui si svolge l’attività lavorativa, per la
predisposizione degli interventi di emergenza del caso. Se l’azienda
o unità produttiva svolge attività lavorative comprese in gruppi
diversi, il datore di lavoro deve riferirsi all’attività con indice
più elevato.

Fonti:

HS Academy, in qualità di Centro di Formazione Paritetito Terriroriale (CFPT) con n° EB00F372 è in grado di erogare e certificare molteplici percorsi formativi verso le aziende e a tutti quegli ambiti richiamati dal Testo Unico 81 del 2008.
Da segnalare che le aziende particolarmente attente alla sicurezza sui luoghi di lavoro e che adottano misure che vanno oltre i limiti imposti dal Testo Unico 81 l’INAIL prevede delle riduzioni sui tassi di premio (c.d. Oscillazioni del Tasso Per Prevenzione).


Tra i corsi per le aziende eroghiamo anche:

  • Corso Formazione Addetto Antincendio
  • Corso Formazione Istruttore Antincendio
  • Corso RLS Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza
  • Corso BLSD

La maggior parte dei corsi avvengono in aula, sono comunque disponibili corsi di formazione online. Si effettuano anche corsi di aggiornamento periodici.

Vedi il calendario corsi oppure contattaci per maggiori informazioni in merito ai corsi di Primo Soccorso aziendale.

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Costo del Defibrillatore tra prezzo acquisto, sostituzione consumabili e anni di garanzia

Spesso ci chiedono quale è il costo di un defibrillatore samiautomatico, ma la risposta non è immediata, è necessario illustrare il quadro generale e fare alcune considerazioni.


Il prezzo di acquisto al pubblico di un defibrillatore varia da circa €800 a oltre €2.500.


In genere i defibrillatori a basso costo, sono prodotti principalmente all’estero in paesi meno sviluppati, ed hanno requisiti minimi per la vendita nel nostro paese. Le certificazioni di questi articoli sono ridotte e sono assenti le più restrittive, come ad esempio la certificazione FDA americana, non hanno assicurazioni in caso di mal funzionamento, hanno specifiche tecniche inferiori agli altri prodotti, il numero di anni di garanzia è minimo, spesso attorno ai 4.

I defibrillatori di alta qualitàhanno il numero di anni di garanzia più alto (il più alto del mercato è 8 anni), specifiche tecniche migliori, come ad esempio il coefficiente di protezione contro liquidi e polveri (IP), capacità di azione migliori, ad esempio il range di impedenza (ovvero la possibilità di dosa al meglio in funzione di soggetto con conformazioni molto differenti tra loro la scarica elettrica), possibilità di proseguire con le manovre RCP durante la fase di analisi, tempi ridotti di analisi e erogazione scarica, la possibilità di connettersi WiFi e GSM, con possibilità quindi che i soccorritori del 118 abbiano il quadro completo sulle manovre prima dell’arrivo sul posto, ed utilissimi per verificare stato del dispositivo, ubicazione e scadenza piastre ed elettrodi.

Nel mezzo si trovano altri dispositivi, con differenti prezzi, differente qualità e differenti rapporti qualità/prezzo.


Quando si acquista un defibrillatore è importante tenere in considerazione:

Per le altre situazioni dove non vi è al momento nessun obbligo, lo vedremo quando la giurisprudenza emanerà le prime sentenze. Il nostro consiglio è di impiegare sempre defibrillatori in garanzia.
Alcune delle case più serie, effettuano ritiri e rottamazione dei vecchi DAE.

  • Prezzo di acquisto
  • Costi di manutenzione: (ogni quanti anni è necessario cambiare batterie ed elettrodi e quanto costano, ed anche verificare se eventuali costi di aggiornamento software sono gratuiti oppure a pagamento)
  • Anni di garanzia: per le società sportive professionistiche e dilettantistiche il defibrillatore è obbligatorio, ed è necessario garantirne sempre il corretto funzionamento. Pertanto è chiaro che i defibrillatori impiegati dovranno essere coperti da garanzia (entro la quale appunto, il produttore garantisce il regolare funzionamento all’interno del suo ciclo di vita massimo).

La scelta peggiore che si possa fare è acquistare il prodotto con il prezzo più basso, senza comprenderne requisiti e differenze con altri prodotti, e senza sapere quali sono i costi di manutenzione. Stiamo parlando di uno strumento salvavita, per il quale ha senso fare delle valutazioni complete e nel medio lungo periodo.
Gli istruttori di HS Academy lavorano con numerosi dispositivi, anche perché è importante formarsi su apparati differenti, in modo da non avere sorprese in caso di emergenza, tuttavia a identificato in un modello particolare un ottimo rapporto qualità/prezzo, con costi complessivi molto ridotti.
Il defibrillatore è il HeartSine samaritan 350P, in vendita a €1.256 iva compresa.

Questo dae ha una garanzia di 8 anni.

Questo defibrillatori ha capacità operative e standard tra i più alti del mercato, ed è coperto da una assicurazione contro mal funzionamenti di circa 12 milioni di Euro.

Batteria/elettrodi sono assieme e hanno una durata di 4 anni, quindi vanno cambiati 1 sola volta nel ciclo di vita del DAE, con un costo di €152,50.
Gli aggiornamenti del dispositivo sono gratuiti.
Il costo totale è €1.408 con copertura di 8 anni.

Resta esclusa la batteria pediatrica, che ha un costo di € 204 iva inclusa, sempre con durata di 8 anni.
Perché questo dispositivo non ha uno switch adulto/pediatrico vi chiedere, visto che è un modello di punta.
La risposta è che gli arresti cardiaci nei neonati sono inferiori all’1%, ed alcuni studi hanno dimostrato che in caso di emergenza reale, gli operatori spesso sbagliano a selezionare la modalità adulta o pediatrica o connettere le piastre (mentre nel samaritan sono già collegate), portando così a errori nel trattamento del paziente adulto, che copre oltre il 99% dei casi.


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Aquila, defibrillatore LIFEPAK CR2 installato a Palazzo Fibbioni

I defibrillatori, donati dalla Regione Abruzzo, sono in fase di installazione da parte della Protezione Civile locale e del Comune dell’Aquila.


La sede del Comune dell’Aquila di via San Bernardino è stata scelta come la più centrale della città e nei prossimi giorni sarà avviato un corso di formazione gratuito per l’utilizzo del defibrillatore ad opera del 112.


“La circostanza che uno di questi importantissimi apparecchi sia stato installato proprio nella sede comunale – ha commentato il Sindaco Pierluigi Biondi – è la riprova di come l’amministrazione consideri la prevenzione e la sicurezza delle priorità assolute”.

Palazzo Fibbioni, citato anche come Palazzo Fibbioni Lopez, è un palazzo storico dell’Aquila e dal 2015 è la sede del municipio.
Palazzo Fibbioni era il palazzo principale dell’omonima famiglia il cui capostipite, Bertolomeo del Secco, si trasferì all’Aquila nel XVI secolo dalla provincia di Novara ricevendo qui il soprannome di Fibbione.


L’apparecchio installato è un defibrillatore semiautomatico Physio-Control LIFEPAK CR2, uno dei DAE più evoluti ed efficaci disponibili su mercato, posizionato all’interno di una teca “Rotaid”, apribile con una semplice e rapida ruotazione laterale come indicato dalle frecce posizionate sopra il coperchio.

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Podista salvato grazie al defibrillatore

Podista in allenamento viene colto da malore e salvato con il Defibrillatore

Ennesima tragedia sfiorata! Ancora una volta gli ingredienti di questo salvataggio sono stati: precoce massaggio cardiaco e utilizzo del defibrillatore DAE .

L’uomo, un 55enne Verbanese, è stato colto da malore durante una manifestazione podistica cui stava partecipando. All’improvviso si è accasciato a terrà ed è stato immediatamente soccorso. L’uomo è stato rianimato grazio al defibrillatore presente e al massaggio cardiaco praticato immediatamente.

Cultura del soccorso e più defibrillatori sul territorio possono realmente creare le premesse perchè possa diminuire la mortalità per arresto cardiaco.