defibrillatore, news

Matera turista salvato dal defibrillatore

Mai un matrimonio fu più propizio! Il novello sposo non si sarebbe mai immaginato che nel giorno del suo matrimonio si sarebbe reso protagonista di un miracolo, quello della vita. Un turista di 60 anni a Matera per l’annuale raduno dei bersaglieri è stato colto da arresto cardiaco. E’ solo grazie all’intervento precoce dell’uomo appena convolato a nozze che ora il bersagliere si trova in ospedale per accertamenti e non ha avuto una sorte drammatica. La ricetta sempre la stessa: persona addestrata alle manovre di BLSD, un defibrillatore nelle vicinanze e tempestività del soccorso.

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Fonte TRM network

cvc, Formazione, news

Abilitazione alla Gestione degli Accessi Venosi

Una domanda che spesso ci viene posta è se il nostro corso PICC abilità ad effettuare gli accessi venosi.
E’ opportuno sottolineare che la qualifica professionale di Infermiere o Medico, le uniche categorie cui il corso è diretto, sono di per se abilitanti allo svolgimento di tale procedura.
La questione è sul piano delle competenze!
E’ ovvio che la mancanza o carenza di addestramento e competenze in tale ambito rappresenta di per se un ostacolo e, di certo, non crea le premesse per potersi approcciare a questa attività.
Per questo abbiamo realizzato un percorso formativo di 16 ore, tale da concedere la dovuta attenzione ai bisogni formativi di ciascun discente ed il giusto tempo allo svolgimento delle abilità pratiche.
Inoltre, affinché le abilità apprese siano coerenti con la prassi corrente tutti i nostri docenti fanno parte di PICC Team e quotidianamente realizzano impianti e sono impegnati nella gestione degli accessi venosi.
Pertanto, sono in possesso di un considerevole patrimonio da poter condividere con la classe.
Il discente è al centro del processo formativo e per questo viene fissato un limite nel numero di partecipanti ammesso a ciascun evento.
Da noi nulla è lasciato al caso!
Se ritieni di meritare il meglio pensa in grande, non porre limiti alla tua crescita professionale, analizza i progetti formativi per contenuti e non per costi, e affidati a dei professionisti.

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118 Varese: attivi 1.200 defibrillatori ma non sempre ubicati in aree corrette

Il responsabile del 118 di Varese, il Dottor Guido Garzena, invita i comuni ed i soggetti coinvolti nella valutazione delle aeree in cui collocare i defibrillatori, a individuare meglio la scelta del posizionamento dei dispositivi salvavita.
La provincia di Varese conta circa 1.200 defibrillatori installati, ma non tutti quelli attivi sono segnalati alla centrale 118.

Il Dottor Garzena, responsabile del 112 NUE (Numero Unico di Emergenza) di Varese e coordinatore del 118, sottolinea l’importanza di costruire una rete efficiente e razionale per la risposta tempestiva davanti alle urgenze di tipo cardio-circolatorio:

«Che i DAE siano importantissimi per salvare la vita di chi viene colpito da arresto cardiaco, è cosa risaputa – dichiara il Dottor Garzena – E anche piuttosto diffusa la conoscenza di come si utilizzano, e lo confermano i dati sulla partecipazione ai tantissimi corsi organizzati sul territorio in cui si insegnano le tecniche di rianimazione di base, compreso l’utilizzo dei defibrillatori.
Quello che invece va fatto è una revisione della loro collocazione. Spesso i Comuni dispongono di un numero di defibrillatori sufficiente, ma non sempre le i DAE vengono notificati al 118, inoltre non sempre vengono posizionati in maniera corretta.
Quando si acquista un defibrillatore, infatti, è fondamentale registrare l’apparecchiatura alla centrale operativa del 118, che detiene l’anagrafe di tutti questi strumenti, con il dettaglio sulla loro collocazione. In questo modo, in caso di emergenza, gli operatori del 118 possono dare indicazioni precise alle persone presenti affinché inizino le manovre salvavita in attesa dell’arrivo dell’ambulanza. In caso di arresto cardiaco, infatti, ogni secondo è prezioso e intervenire prontamente con il massaggio cardiaco e il defibrillatore fa la differenza non solo tra la vita e la morte, ma anche per la salvaguardia della funzione cerebrale dal sopraggiungere di ipossia (mancanza di ossigeno al cervello) causata dall’arresto cardiaco improvviso.
Importantissimo, poi, è collocare i defibrillatori nei luoghi adatti, che devono essere facilmente accessibili in caso di necessità e ben distribuiti sul territorio tenendo conto dei percorsi dei cittadini e delle attività che si svolgono nelle diverse zone del comune.
Spesso, girando per i Comuni, scopro che i defibrillatori sono collocati in maniera non funzionale, lontano dai posti in cui l’affluenza o la particolare attività che vi si svolge ne richiederebbe la presenza. La centrale operativa del 118 è a disposizione dei Comuni per verificare la situazione e indicare la corretta collocazione di ogni apparecchiatura sul territorio.
Per quanto riguarda il numero di defibrillatori presenti in Provincia di Varese, sono tranquillo: fermo restando il principio per cui più ce n’è, meglio è, il numero di defibrillatori presenti è adeguato alla necessità. Dei 10mila defibrillatori presenti in Lombardia, 1200 sono in Provincia di Varese. Quello che va migliorato è la loro collocazione, non tanto sul territorio provinciale, ma a livello dei singoli comuni, affinché, in caso di emergenza, l’apparecchiatura sia sempre disponibile in tempi rapidi.
Vorrei aggiungere un ulteriore appello, che riguarda il servizio di elisoccorso: chiedo ai Sindaci di individuare e comunicarci delle piazzole nel territorio di loro competenza in cui far atterrare, nei casi di intervento, l’elicottero del 118. Non si tratta di piazzole attrezzate, che già ci sono, ma di punti in cui atterrare per essere più vicini ai pazienti che hanno bisogno di noi».

Il Decreto Balduzzi, è al momento l’unica normativa che definisce l’obbligo del defibrillatore, esclusivamente per le società e associazioni dilettantistiche e professionistiche, che ne disciplina vari aspetti.


Di seguito abbiamo estrapolato i punti del DL Balduzzi che trattano questi argomenti specifici:

Decreto Balduzzi – Allegato E, punto n°2:

2. La Catena della Sopravvivenza
Il DAE deve essere integrato e coordinato con il sistema di allarme sanitario 118;

Qua viene appunto ripreso quanto dichiarato dal Dottor Garzena, in merito alla segnalazione del defibrillatore alla centrale operativa del 118, affinchè lo inserisca nella rete dei DAE disponibili sul territorio. Questa attività è rivolta prevalentemente a guidare i soccorritori laici ai DAE più vicini in modo rapido ed efficiente.

Decreto Bladuzzi – Allegato E, punti n° 4.3 e 4.4

4.3 Manutenzione e segnaletica
I DAE devono essere sottoposti alle verifiche, ai controlli ed
alle manutenzioni periodiche secondo le scadenze previste dal manuale
d’uso e nel rispetto delle vigenti normative in materia di apparati
elettromedicali.
I DAE devono essere mantenuti in condizioni di operatività; la
batteria deve possedere carica sufficiente a garantirne il
funzionamento; le piastre adesive devono essere sostituite alla
scadenza.
Deve essere identificato un referente incaricato di verificarne
regolarmente l’operatività.
Gli enti proprietari dei DAE possono stipulare convenzioni con le
Aziende Sanitarie o con soggetti privati affinchè gli stessi
provvedano alla manutenzione delle apparecchiature, ponendo comunque
i costi a carico del proprietario.
Per i DAE posizionati in modo fisso in luoghi aperti al pubblico
è raccomandato, ove possibile, l’utilizzo di contenitori esterni con
meccanismi automatici di segnalazione che si attivano al prelievo del
dispositivo con segnalazione immediata alla Centrale Operativa 118.
Il DAE deve essere collocato in luoghi accessibili e deve essere
facilmente riconoscibile; il cartello indicatore della posizione del
DAE con gli adesivi “Defibrillatore disponibile” e “AED available”,
deve essere ben visibile e posizionato all’ingresso.

4.4 Informazioni sulla presenza del defibrillatore
Le società sportive e, ove previsto, i gestori degli impianti
sono tenuti ad informare tutti i soggetti, che a qualsiasi titolo
sono presenti negli impianti (atleti, spettatori, personale tecnico
etc.), della presenza dei DAE e del loro posizionamento mediante
opuscoli e cartelloni illustrativi o qualsiasi altra modalità
ritengano utile (video, incontri, riunioni).

Diamo quindi voce a questa importante segnalazione, chiedendo di fare attenzione nella scelta del luogo dove posizionare i defibrillatori ed alla corretta segnalazione.

Le principali aziende che producono e/o commercializzano defibrillatori, forniscono anche servizi di consulenza e supporto alla gestione completa di progetti di cardioprotezione ed installazione, oltre a progetti PAD (Public Access Defibrillatore) strutturati.

Link alla mappa dei DAE attivi in Lombardia a cura di AREU.

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BLSD, procedura di soccorso adulto, bambino, lattante


BLSD è l’acronimo di Basic Life Support Defibrillation, ovvero le manovre di primo soccorso con l’impiego di defibrillatore. Si tratta di manovre da attuare tempestivamente in caso di arresto cardiaco improvviso.
Esistono varie linee guida che definiscono le procedure di soccorso, con standard nazionali e/o internazionali.

Le linee guida più diffuse ed impiegato sono:

  • IRC – International Resuscitation Council
  • ERC – European Resuscitation Council
  • AHA – American Heart Association
  • SIMEUP – Società Italiana Medicina Emergenza-Urgenza Pediatrica

Di seguito riportiamo la procedura IRC per le manovre BLSD per l’adulto e le variazioni per interventi BLSD Bambino e BLSD Lattante


BLSD adulto

Sicurezza: Valutare la sicurezza dello scenario in cui si trova la vittima. Solo se la scena è sicura allora si può procedere con l’ingresso in scena per valutazioni e soccorso.


Verifica un’eventuale risposta della vittima: Scuoti senza esagerare le sue spalle e chiedi ad alta voce: «Signore/a mi sente?», ripetuto più volte a voce alta. Se risponde, lascialo nella posizione in cui lo hai trovato, assicurati che non vi siano ulteriori pericoli; cerca di scoprire qual è il problema e fornisci assistenza se necessario; rivalutalo regolarmente.


Pervietà delle vie aeree: aprire la bocca della vittima per verificare che non vi siano corpi estranei, oppure la lingua retroflessa, che ostruiscano il canale ed il passaggio di ossigeno. Posizionare la tua mano sulla sua fronte e ed estendi delicatamente la sua testa all’indietro; con i polpastrelli posizionati sotto l’estremità del mento della vittima, sollevalo per aprire le vie aeree.


Valutazione respiro GAS (Guarda, Ascolta, Senti):
• Posizionati di fianco alla vittima e, mantenendo le vie aeree pervie, avvicina la tua guancia alla bocca del paziente, mantenendo il tuo sguardo in direzione del suo torace;
• Nei primi minuti dopo un arresto cardiaco, la vittima può respirare in modo irregolare, con respiro lento e rumoroso. Non confondere questa situazione con un respiro normale;
• Guarda se il torace si espande, ascolta se sono presenti suoni respiratori e senti la presenza di movimento d’aria sulla tua guancia per non più di 10 secondi per determinare se la vittima sta respirando normalmente.

E’ possibile riscontrare assenza totale di respirazione o solo gasping (alterazione della respirazione, più o meno grave).
Si può eseguire la verifica simultanea della respirazione e del polso in meno di 10 secondi.
Se hai dei dubbi sul respiro, comportati come se la vittima non stesse respirando normalmente e preparati ad iniziare la Rianimazione Cardio Polmonare.


Allerta il servizio di emergenza
• Se possibile, chiedi a qualcuno di chiamare il servizio di emergenza 112, altrimenti chiamalo tu stesso.
• Se possibile, rimani con la vittima mentre fai la chiamata di emergenza. Attiva il vivavoce del telefono per facilitare la comunicazione con la centrale operativa.

Invia qualcuno a recuperare un Defibrillatore
• Manda qualcuno a cercare e portare un Defibrillatore se disponibile;
• Se sei da solo, non allontanarti dalla vittima, inizia la Rianimazione Cardio Pomonare.

Inizia le compressioni toraciche
• Inginocchiati a lato della vittima;
• Posiziona la parte prossimale del palmo di una mano (calcagno della mano) al centro del torace della vittima; (ossia sulla metà inferiore dello sterno);
• Posiziona il palmo dell’altra mano sopra la prima;
• Intreccia le dita delle mani e assicurati che non si applichi pressione sulle coste della vittima;
• Tieni le braccia dritte;
• Non applicare alcuna pressione sull’addome superiore o sulla parte terminale dello sterno;
• Posizionati verticalmente sul torace della vittima e premi verso il basso per circa 5 cm.

Dopo ogni compressione, rilascia del tutto la pressione sul torace senza perdere il contatto tra le tue mani e lo sterno.
Ripeti la manovra a una frequenza di 100-120/minuto.
Associa alle compressioni toraciche le ventilazioni
Dopo 30 compressioni, apri le vie aeree utilizzando ancora l’iperestensione del capo e il sollevamento del mento.

• Chiudi il naso pinzandone le narici con l’indice e il pollice della mano poggiata sulla fronte. Fai in modo che la bocca si apra, ma mantieni il mento sollevato;
• Prendi un respiro normale e posiziona le tue labbra attorno a quelle della vittima, assicurandoti di avere una buona aderenza;
• Soffia in modo lento e graduale nella bocca controllando contemporaneamente l’escursione del torace per circa 1 secondo come in un respiro normale; questa è una ventilazione efficace;
• Mantenendo l’iperestensione del capo ed il sollevamento del mento, stacca la tua bocca da quella della vittima ed osserva che il torace si abbassi durante l’espirazione;
• Prendi un altro respiro normale e soffia nella bocca della vittima una volta ancora per un totale di due ventilazioni efficaci;
• Non interrompere le compressioni toraciche per più di 10 secondi per erogare le due ventilazioni. Quindi, riposiziona senza ritardo le mani nella posizione corretta sullo sterno ed effettua altre 30 compressioni toraciche.

Continua le compressioni toraciche e le ventilazioni con un rapporto di 30:2.

Arrivo del defibrillatore
Accendilo e applica le piastre seguendo i comandi vocali/visivi

• Applica le piastre sul torace nudo della vittima;
• Se è presente più di un soccorritore, la Rianimazione Cardio Polmonare dovrebbe essere continuata mentre le piastre vengono posizionate sul torace;
• Assicurati che nessuno tocchi la vittima mentre il defibrillatore analizza il ritmo. Se il defibrillatore non è disponibile continua con la Rianimazione Cardio Polmonare.

Se lo shock è indicato, eroga la scarica
• Assicurati che nessuno tocchi la vittima;
• Premi il pulsante della scarica come indicato (i defibrillatori automatici erogheranno lo shock automaticamente anticipati da un messaggio vocale, ma in Italia sono presenti per l’impiego laico defibrillatori semiautomatici, in grado di erogare la scarica solo con aziende diretta del soccorritore, che deve premere il pulsante);
• Ricomincia immediatamente la Rianimazione Cardio Polmonare con compressioni toraciche e insufflazioni 30:2.

Continua seguendo i comandi vocali/visivi.
Se lo scarica non è indicata presegui la Rianimazione Cardio Polmonare
• Ricomincia immediatamente la Rianimazione Cardio Polmonare;
• Prosegui seguendo i comandi vocali/visivi.

Prosegui la Rianimazione Cardio Polmonare
Non interrompere le manovre rianimatorie fino a quando:
• Non arrivano i soccorsi (volontari ANPAS o altre associazioni, o soccorsi avanzati del 112)
• La vittima riprende coscienza, si muove, apre gli occhi e respira normalmente
• Sei esausto. Cerca di chiedere il cambio ai presenti.

Se la vittima non risponde ma respira normalmente:
Se sei sicuro che la vittima stia respirando normalmente, ma è ancora incosciente mettila nella posizione laterale di sicurezza (sdraiata su un fianco mantenendo la pervietà delle vie aeree se necessario).
È raro che la Rianimazione Cardio Polmonare da sola possa far ripartire il cuore. Se non sei sicuro se la vittima si sia rianimata, continua la Rianimazione Cardio Polmonare.

Segni che indicano che la vittima si è rianimata:

• Coscienza;
• Movimento;
• Apertura degli occhi;
• Respiro
Stai pronto a ricominciare la Rianimazione Cardio Polmonare immediatamente se il soggetto regredisce.

Cosa cambia tra il BSLD adulto, BLSD Pediatrico e BLSD Lattante?
L’approccio ed il procedimento sono pressochè identici, salvo:

BLSD pediatrico

Rianimazione Cardio Polmonare con compressioni toraciche e insufflazioni 15:2.

Profondità delle compressioni di circa 1/3 del diametro del torace, in genere simili ai 5 cm come per l’adulto o poco meno

BLSD lattante

L’incidenza di una arresto cardiaco su un lattante, è inferiore all’1% dei casi registrati.
Rianimazione Cardio Polmonare con compressioni toraciche e insufflazioni 15:2.

Profondità delle compressioni di circa 1/3 del diametro del torace, circa 4 cm

Il massaggio cardiaco deve essere eseguito con 2 dita, indice e medio, posti sul torace appena sotto la linea tra i capezzoli.


Nel caso di ostruzione delle vie aeree:
Ostruzione parziale: è una situazione in cui il corpo estraneo si trova in una posizione tale da permettere un passaggio di aria che, seppur ridotto, è ancora sufficiente ad ossigenare il sangue: il bambino è ancora in grado di tossire, di piangere e, se già capace, anche di parlare.
Ostruzione completa: si ha quando il corpo estraneo ha creato un vero e proprio “tappo” nelle vie aeree ed impedisce completamente il passaggio di aria: in questa situazione il bambino non è più in grado di tossire o di piangere ed è impossibilitato ad emettere qualsiasi suono. L’ostruzione completa rappresenta pertanto un’emergenza che merita un intervento immediato poiché, se non viene rapidamente risolta, porta all’insufficienza respiratoria e all’arresto cardiaco in pochi minuti.


Per quanto riguarda i defibrillatori, alcuni modelli hanno un selettore adulto/pediatrico e/o piastre differenti. E’ quindi necessario selezionare l’apposita funzione.

Altri modelli hanno batterie/elettrodi specifiche per adulto e batterie/elettrodi pediatrici, è quindi necessario verificare e inserire batterie/elettrodi adeguate.

FONTI: