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Defibrillatore e primo soccorso, salvavita nei condomini e abitazioni

Chi sostiene il 60, chi l’80 percento, poco cambia. La maggior parte degli Arresti Cardiaci si verifica a domicilio.
Si a casa nostra! Avete capito bene….

La nuova proposta di legge sui defibrillatori renderà obbligatorio la presenza del defibrillatore nei condomini e questo rappresenta un importante punto di svolta che sposta il focus dai centri sportivi, dove è stato imposto per prima e per legge la presenza del DAE a fronte di un’incidenza di arresti cardiaci irrisoria, ai luoghi più esposti, tra i quali: luoghi di lavoro e condomini.

L’episodio di Fano dimostra ancora una volta come le manovre di rianimazione ed il tempestivo impiego del defibrillatore possano fare la differenza tra una morte certa ed una possibilità di sopravvivenza.

L’uomo di 80 anni, nella notte tra il 27 ed il 28 luglio, è stato salvato grazie al massaggio cardiaco praticato dalla figlia, la quale ha sostenuto in tal modo le funzioni vitali nell’attesa che fosse disponibile un defibrillatore. Come sarebbero andate le cose se in luogo del fare ci fosse stato l’aspettare a mani conserte il 118?

Una risposta scontata che deve far riflettere e sensibilizzare tutti.

Non occorrono competenze particolari e soprattutto un background sanitario per salvare una vita.
Massaggio cardiaco e uso del DAE non hanno alcuna connotazione sanitaria!

E’ sufficiente buona volontà e un minimo di formazione che può essere conseguita in occasione dei tanti corsi proposti.

Inoltre, l’attuale legge ha introdotto anche il principio di impunibilità “c.d. Legge del Buon Samaritano” in favore di coloro che prestano assistenza per salvare una vita. In sostanza tale tutela era già garantita per il tramite dell’art. 54 del codice penale. Tuttavia, il nuovo principio offre maggiore chiarezza e dirime qualsiasi dubbio e timore riguardo il rischio di essere citati per danni o per l’utilizzo in assenza di abilitazione, preoccupazione che sovente in occasione dei corsi ha dato origine a numerosi dibattiti.

Non abbiamo più scuse per non farlo….

Il numero dei defibrillatori disponibili sul territorio è destinato a crescere ma per funzionare e risultare efficaci non possono prescindere dalle manovre di rianimazione e dalla presenza di un operatore.

Pertanto, devono aumentare anche le persone formate, soprattutto per ragioni di sensibilità e coscienza, non per obbligo.

Sei pronto a fare questo passo?
L’augurio è di non dover mai mettere in pratica tali competenze, ma se così non fosse, la situazione peggiore e comprenderlo nel momento del bisogno.

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Contributi Per il Defibrillatore Nei Condomini

Cardioprotezione condomini

OBBLIGO DEL DEFIBRILLATORE NEI CONDOMINI

L’unica legge che ad oggi prevede l’obbligo di dotarsi del defibrillatore è quella nota con il nome “Decreto Balduzzi”.

Ciò che lascia perplessi gli addetti ai lavori è che la legge 189 del 2012 impone l’adozione del defibrillatore ai centri ed associazioni sportive, laddove l’incidenza di morte per arresto cardiaco e pari al 5%. Per quei casi in cui l’incidenza è molto più alta nulla è stato ancora previsto a livello normativo se non a ti titolo di raccomandazione (vgs decreto 18 marzo 2011)

Come reso noto dal Ministero della Salute ogni anno circa 70.000 persone muoiono per arresto cardiaco e la maggior parte di questi episodi si presenta a casa e lavoro.

 

CONTRIBUTI E SCONTO IVA

Attualmente è in discussione alla camera una proposta di legge presentata il 29 settembre concernente l’erogazione di contributi statali e sconti IVA in favore dei condomini con più di 10 unità abitative.

In particolare, la proposta prevede la possibilità di un contributo pari al 50% della speso sostenuta ed IVA al 4%.

Non resta che aspettare e sperare.

Se vuoi anticipare il destino e desideri maggiori informazioni in merito alle possibile soluzioni per dotare il tuo condominio di un dispositivo “salvavita” compilo il modulo.