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L’arresto cardiaco non ha età, muore bambina di 10 anni a Siena

Spesso quando pensiamo all’arresto cardiaco, immaginiamo che colpisca per lo più anziani e persone di mezza età, difficilmente immaginiamo che possa colpire anche bambini.

In realtà l’arresto cardiaco, seppur concentrato in fasce di età sopra i 30 anni, può colpire chiunque, a prescindere da età e genere, spesso in modo del tutto repentino.

Per questo motivo prende il nome di Arresto Cardiaco Improvviso, o Morte Cardiaca Improvvisa.

Questo è quanto è accaduto anche la notte tra sabato 13 e domenica 14 Febbraio, quando una bambina di 10 anni in arresto cardio-circolatorio a seguito di un malore avvertito in casa, è deceduta dopo essere stata portata in emergenza con i mezzi del 118 al pronto soccorso del Santa Maria alle Scotte di Siena.

Gli operatori del 118 appena giunti nell’abitazioni, hanno avviato le manovre di rianimazione cardio-polmonare, proseguite anche durante il trasporto verso l’ospedale, proseguite in seguito dagli operatori sanitari, tuttavia senza successo.

Cosa possiamo fare per ridurre questi drammi?

  • Fare un corso di primo soccorso BLSD della durata di 4-6 ore, per acquisire le competenze necessarie ad effettuare le manovre di rianimazione cardio-polmonare in caso di necessità.Effettuare un corso BLSD consente di riconoscere tempestivamente i segni di arresto cardiaco, ed intervenire in modo mirato ed in tempi utili
  • Dotarsi di un defibrillatore in casa. Oggi il defibrillatore è da considerare alla pari di un termometro, saturimetro e misuratore di pressione (sfigmomanometro), che abbiamo comunemente nelle nostre abitazioni. Oggi è possibile acquistare defibrillatori molto validi, con soluzioni rateizzate al costo di soli 25/mese
    L’arresto cardiaco si può contrastare, è necessario promuovere la cultura della cardioprotezione e effettuare poche azioni ma molto concrete.

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Un arresto cardiaco tra le mura domestiche, la causa della morte di Maradona

Il 2 novembre 2020, pochi giorni dopo aver compiuto 60 anni, Diego Armando Maradona viene portato d’urgenza in una clinica di La Plata a causa stress e ansia.

Durante il ricovero e le analisi di accertamento, il 4 novembre a Buenos Aires, subisce un intervento al cervello per la rimozione di un ematoma, conseguenza di un trauma cranico.

Tornato nella sua casa di Tigre la convalescenza, muore il 25 novembre per un arresto cardiaco improvviso.

I medici che erano a fianco di Maradona hanno tentato invano di salvarlo praticando da subito le manovre di primo soccorso e la rianimazione cardio-polmonare.

In nessuna news si è mai fatta menzione del defibrillatore, che quindi è verosimile che non sia stato presente in un momento decisivo come l’arresto cardiaco improvviso.

E’ importante dare il giusto valore al defibrillatore, che dovrebbe essere presente in tutte le case, come strumento salvavita alla portata di tutti.

Bastano 6 ore di formazione con un corso BLSD per essere abilitati all’utilizzo del defibrillatore.

Un ottimo defibrillatore costa circa €1200 (iva compresa), al quale dobbiamo aggiungere 1 cambio batteria elettrodi dopo 4 anni (€150 iva compresa).
Il costo è quindi di circa €14/mese. Con questa spesa possiamo cardioproteggere la nostra famiglia, con un tasso di salvataggio e offrire una seconda possibilità di vita attorno all’80%.

Maradona è stato senz’altro uno tra i più grandi calciatori di sempre, che con la palla riusciva a fare con naturalezza qualsiasi cosa.

Amato da tutti i calciatori, apprezzato da tutti gli sportivi, ammirato dai grandi personaggi e leader dei nostri tempi, Maradona ha segnato la storia del calcio. Ciao Maradona.