Il fatto è accaduto a Cortina D’Ampezzo (Belluno) martedì 27 agosto verso le 17.30.
L’area è famosa (anche) per la pista ciclabile che da San Candido scende fino a Lienz (Austria), che vede regolarmente la presenza di centinaia di ciclisti che la percorrono scendendo fino a Lienz, e da lì prendono il treno della OBB che li porta su fino a Dobbiaco (Alto Adige).
Sul treno sono presenti oltre 500 persone e numerose bici
Durante il viaggio di rientro in Italia, quando il convoglio si trovava ancora in Austria, una donna, in tenuta da bici, ha avuto un arresto cardiaco e si è accasciata a terra priva di sensi.
I numerosi presenti hanno iniziato a prestare i primi soccorsi, chiedendo l’intervento di un medico.
Fortunatamente poco distante era presente Carlo Santucci, medico romano (chirurgo oculista) di 33 anni, in vacanza a Cortina con la famiglia.
Carlo ha iniziato a praticare il massaggio cardiaco, che ha proseguito per 40 interminabili minuti, con grande efficacia, poiché ha mantenuto la donna in vita fino al sopraggiungere dell’elicottero del soccorso austriaco.
Da segnalare che non era presente nessun defibrillatore a bordo del treno, fatto gravissimo visto l’elevato transito di passeggeri, né un kit di primo soccorso.
Due anni fa in Toscana, Carlo praticò la manovra di Heimlich a un bambino che stava soffocando in un ristorante salvandolo.
Una delle frasi che Carlo ha dichiarato in seguito all’internvento sul treno è stata:
“Tutti possono farlo, basta un corso in tecniche di primo soccorso”.
Noi lo ribadiamo con forza. Un corso BLSD richiede circa 6 ore di tempo, ed è in grado di fornire indicazioni su come agire tempestivamente in casi di arresto cardiaco, che in Italia ogni anno colpisce 164 persone, 1 ogni 1.000 abitanti.
Chiunque può salvare una vita con un minimo di consapevolezza e formazione.
Chi sostiene il 60, chi l’80 percento, poco cambia. La maggior parte degli Arresti Cardiaci si verifica a domicilio. Si a casa nostra! Avete capito bene….
La nuova proposta di legge sui defibrillatori renderà obbligatorio la presenza del defibrillatore nei condomini e questo rappresenta un importante punto di svolta che sposta il focus dai centri sportivi, dove è stato imposto per prima e per legge la presenza del DAE a fronte di un’incidenza di arresti cardiaci irrisoria, ai luoghi più esposti, tra i quali: luoghi di lavoro e condomini.
L’episodio di Fano dimostra ancora una volta come le manovre di rianimazione ed il tempestivo impiego del defibrillatore possano fare la differenza tra una morte certa ed una possibilità di sopravvivenza.
L’uomo di 80 anni, nella notte tra il 27 ed il 28 luglio, è stato salvato grazie al massaggio cardiaco praticato dalla figlia, la quale ha sostenuto in tal modo le funzioni vitali nell’attesa che fosse disponibile un defibrillatore. Come sarebbero andate le cose se in luogo del fare ci fosse stato l’aspettare a mani conserte il 118?
Una risposta scontata che deve far riflettere e sensibilizzare tutti.
Non occorrono competenze particolari e soprattutto un background sanitario per salvare una vita. Massaggio cardiaco e uso del DAE non hanno alcuna connotazione sanitaria!
E’ sufficiente buona volontà e un minimo di formazione che può essere conseguita in occasione dei tanti corsi proposti.
Inoltre, l’attuale legge ha introdotto anche il principio di impunibilità“c.d. Legge del Buon Samaritano” in favore di coloro che prestano assistenza per salvare una vita. In sostanza tale tutela era già garantita per il tramite dell’art. 54 del codice penale. Tuttavia, il nuovo principio offre maggiore chiarezza e dirime qualsiasi dubbio e timore riguardo il rischio di essere citati per danni o per l’utilizzo in assenza di abilitazione, preoccupazione che sovente in occasione dei corsi ha dato origine a numerosi dibattiti.
Non abbiamo più scuse per non farlo….
Il numero dei defibrillatori disponibili sul territorio è destinato a crescere ma per funzionare e risultare efficaci non possono prescindere dalle manovre di rianimazione e dalla presenza di un operatore.
Pertanto, devono aumentare anche le persone formate, soprattutto per ragioni di sensibilità e coscienza, non per obbligo.
Sei pronto a fare questo passo? L’augurio è di non dover mai mettere in pratica tali competenze, ma se così non fosse, la situazione peggiore e comprenderlo nel momento del bisogno.
In provincia di Udine un bagnino salva una bambina di 12 anni in piscina, portandola via dalla piscina e praticandole immediatamente l’RCP (Rianimazione CardioPolmonare), ovvero il massaggio cardiaco intervallato da insufflazioni bocca-bocca.
La bambina era in gita con la parrocchia ha avuto il malore nella piscina del Villaggio Bella Italia di Piani di Luzza (Udine) mercoledì 24 luglio scorso.
Matteo D’Incà, questo il nome del bagnino, è stato raggiunto poco dopo dal Dottor Stefano Vattolo , proseguendo assieme le manovre RCP fino all’arrivo di ambulanza ed elisoccorso e impiegando il defibrillatore.
All’arrivo dei mezzi di soccorso avanzato del 112 la bambina è stata intubata e trasportata presso l’ospedale a Udine.
Oggi la bambina è fuori pericolo, sebbene sia ancora ricoverata per aver subito un intervento allo scopo di scongiurare il ripetersi del malore.
Nei giorni scorsi si è svolta una cerimonia nella quale le autorità locali hanno espresso riconoscenza per l’azione efficace e tempestiva del bagnino Matteo D’Incà, che ha contribuito al salvataggio di una giovane vita.
L’avvio immediato di una RCP efficace è fondamentale per consentire a organi e tessuti di rimanere, seppure limitatamente, ossigenati. Questa manovra consente di prolungare le possibilità di salvataggio in attesa dell’arrivo dei soccorritori e dell’impiego del defibrillatore.
Le manovre RCP sono comprese all’interno dei corsi BLSD (Basic Life Support Defibrillation).
Al di la degli obblighi di legge di dotazione di defibrillatore, che implica anche la formazione RCP/BLSD, per società sportive e per le Pubbliche Amministrazioni,chiunque dovrebbe essere in grado di poter effettuare manovre RCP in caso di emergenza.
Il costo di un corso BLSD, che si svolge in una giornata (circa 6 ore) è di 80 Euro, compreso il materiale didattico e con una calendario ricco di corsi su tutto il territorio nazionale.
Il Disegno Di Legge salvavita sarà presto legge: l’obbligo di defibrillatore, attualmente in vigore solo per le società sportive, verrà esteso a per scuole, pubbliche amministrazioni, stazioni e mezzi di trasporto.
L’arresto cardiaco interessa 60.000 italiani all’anno, 168 decessi al giorno, 7 ogni ora, circa 1 ogni 8 minuti. Di questi, oltre 40.000 potrebbero essere salvati con il pronto impiego di un defibrillatore, già disponibile nelle immediate vicinanze.
L’arresto cardiaco si verifica prevalentemente in ambito extra-ospedaliero, circa l’80%.
Il tempo utile di salvataggio da un arresto cardiaco è di 10 minuti, tuttavia dal 5° minuto possono insorgere gravi conseguenze date dall’ipossia celebrale.
Il DDL prevede che i defibrillatori automatici e semiautomatici divengano obbligatori entro il 31 Dicembre 2025 presso scuole, università, aeroporti, stazioni ferroviarie e porti, ma anche a bordo di aerei, treni, navi, sui mezzi di trasporto pubblici.
Per quanto riguarda società e associazioni sportive professionistiche e dilettantistiche l’obbligo del defibrillatore è già attivo (Decreto Balduzzi). Inoltre, è previsto un programma di sensibilizzazione e formazione per le scuole, rivolto a studenti, docenti, personale amministrativo, tecnico e ausiliario.
Nelle scuole medie e superiori saranno effettuati corsi sulle tecniche di rianimazione cardiopolmonare RCP (Corsi di Primo Soccorso) e corsi sull’impiego del defibrillatore (Corsi BLSD), tutto supportato da campagne nazionali di informazione e sensibilizzazione su arresto cardiaco (AC) .
Finalmente l’obbligo di questo prezioso strumento salvavita, che siamo sicuri verrà esteso in futuro anche a aziende, negozi ed altre aree.
Il 12 Giugno 2019 Zoll ha richiamato ufficialmente 1.969 defibrillatori potenzialmente difettosi. Motivo del richiamo del produttore: “Esiste la possibilità che il dispositivo non riesca a fornire energia al paziente.”
In altre parole, esiste il rischio che i defibrillatori non riescano ad erogare la scarica in caso di bisogno.
Distribuzione: mondiale e Stati Uniti a livello nazionale.
I prodotti sono stati distribuiti nei seguenti paesi stranieri: Austria, Australia, Bangladesh, Brasile, Canada, Cina, Danimarca, Francia, Germania, Gran Bretagna, Indonesia, Italia, Giappone, Lussemburgo, Nuova Zelanda, Panama, Russia, Arabia Saudita, Singapore, Spagna, Tailandia, Taiwan.
Di seguito riportiamo per intero il documento pubblicato sul sito del Ministero Della Salute, dove sono indicati i codici identificativi dei defibrillatori Zoll oggetti del richiamo distribuiti in Italia:
Richiamo Urgente Per prodotti modello ZOLL AED PRO Concernente alcuni dispositivi spediti fra Marzo 2018 e Giugno 2019
12 Giugno 2019
Gentile Cliente,
ZOLL Medical Corporation sta eseguendo un’azione volontaria di richiamo su un limitato numero di dispositivi AED PRO. Questa lettera descrive il problema e le azioni che devono essere intraprese per risolverlo.
Alcuni rapporti tecnici che abbiamo recentemente ricevuto riportano che AED PRO emette il messaggio “Unità Guasta” nel momento dell’erogazione di uno shock. La nostra indagine porta ad attribuire il problema ad un’area specifica di una scheda di circuiti interna che risulta suscettibile all’interruzione dell’isolamento. Se l’isolamento viene interrotto durante un tentativo di shock, il dispositivo emetterà il messaggio “Unità Guasta” ed impedirà l’erogazione dell’energia al paziente. La possibilità dell’insorgere di questo errore interessa alcune unità AED PRO spedite tra Marzo 2018 e Giugno 2019. Per evitare che questo problema si verifichi, è necessario eseguire un aggiornamento hardware. Chiediamo ai clienti in possesso di unità compromesse di completare il modulo di risposta allegato al fine di poter organizzare l’aggiornamento hardware.
UNITÀ INTERESSATE Tutti i dispositivi AED PRO spediti fra Marzo 2018 e Giugno 2019. Si prega di far riferimento a Pagina 2 del documento allegato, per la lista complete delle unità compromesse spedite nella vostra area.
AZIONI RICHIESTE I clienti in possesso di unità compromesse dovrebbero intraprendere immediatamente le seguenti azioni: (1) Avvisare tutti gli utilizzatori di AED PRO della presenza di questo problema. (2) Individuare i dispositivi compromessi. (3) Compilare il modulo allegato e restituirlo via mail, fax o posta.
Abbiamo informato l’FDA e gli Organi Normativi competenti in merito a questa azione correttiva e ci aspettiamo che la stessa sarà classificata come richiamo.
Ci scusiamo per qualsiasi inconveniente che tale situazione potrebbe causare e vi ringraziamo in anticipo per la collaborazione. La nostra priorità è evitare che questo problema si manifesti durante l’utilizzo clinico. I numeri del nostro supporto tecnico 24/7 +1 (800) 348-9011 o +1 (978) 421-9460 sono a disposizione per assistere gli utilizzatori in merito ad ogni aspetto correlato a questa comunicazione.
Distinti saluti,
Paul Dias VP Quality Assurance & Regulatory Affairs
Azione Correttiva Urgente Modulo Risposta Cliente per defibrillatori ZOLL AED Pro
Codice Prodotto GTIN 90010200499991010 00847946016128 90010400499991010 00847946016142 70010400499991010 00847946015138 90010202499991010 00847946016135 90010600499991010 00847946016166
Si prega cortesemente di controllare i numeri di serie elencati nella pagina seguente, relativi ai prodotti interessati da questa azione correttiva. Spuntate le caselle accanto ai numeri di serie dei dispositivi che confermate di aver localizzato ed isolato. Compilate infine questo modulo in ogni sua parte e restituite entrambe le pagine a idealmeida@zoll.com
Azione Correttiva Urgente Modulo Risposta Cliente per defibrillatori ZOLL AED Pro
Lista Numeri di Serie Spuntare la casella accanto a ciascun numero di serie a conferma dell’individuazione ed isolamento dei dispositivi. Compilate questo modulo in modo completo e restituite entrambe le pagine a idealmeida@zoll.com
90010200499991110 AED Pro ® Semiautomatico/Manuale (NO Reg. Audio) – ERC AA19A047978 90010200499991110 AED Pro ® Semiautomatico/Manuale (NO Reg. Audio) – ERC AA17J043671 90010202499991110 AED Pro ® Semiautomatico / Manuale CON Reg. Audio – ERC AA19A047913 90010200499991110 AED Pro ® Semiautomatico / Manuale CON Reg. Audio – ERC AA18L047759
Momenti di preoccupazione nella metropolitana di Roma Martedì 2 Luglio 2019, quando un uomo ha accusato un malore e si è accasciato a terra. L’episodio si è verificato alle ore 8.00 circa, quando il 50enne che si trovava in prossimità dei tornelli alla stazione di Castro Pretorio, Linea B della metropolitana di Roma, è stato colto da un malore, presumibilmente un infarto. Sul posto sono intervenuti i soccorritori del 112 che lo hanno rianimato a lungo, praticando la Rianimazione Cardio Polmonare RCP. Tutto si è svolto sotto lo sguardo dei passanti. L’allarme è stato lanciato personale ATAC in servizio che, dopo essersi accorto della gravità della situazione, ha chiesto l’intervento di un’ambulanza. Il massaggio cardiaco ed in generale l’RCP, sono proseguiti per circa 50 minuti, fino alla ripresa del circolo, per poi essere trasportato in codice rosso al Policlinico Umberto I. Nella stessa mattinata di martedì, intorno alle 8.30, ATAC ha comunicato una temporanea interruzione della circolazione su tutta la linea per agevolare le operazioni di soccorso di un passeggero che si era sentito male a bordo, nella stazione di Baldo degli Ubaldi. Secondo le informazioni apprese, ad accusare un malore è stato un uomo, che è svenuto all’interno del treno. L’interruzione è durata pochi minuti, poi, la circolazione è ripresa con rallentamenti e convogli in ritardo.
Tu sapresti riconoscere un Arresto Cardiaco Improvviso o un Infarto? Sapresti come intervenire?
HS Academy svolge regolarmente corsi di formazione di Primo Soccorso e BLSD. Saper eseguire queste manovre salvavita ha un impatto sociale importante. Scopri il calendario corsi di primo soccorso, che si svolgono, oltre che su Roma, su tutto il territorio nazionale.
La RCP o Rianimazione Cardio Polmonare, è una manovra di primo soccorso che, se impiegata correttamente e precocemente, può salvare la vita in caso di arresto cardiaco.
La RCP supporta artificialmente, a cura del soccorritore, la respirazione e la circolazione che, se efficacemente eseguita, consente di ritardare la morte biologica del soggetto, in attesa del soccorso avanzato.
Le manovre RCP sono quindi finalizzate al mantenimento della circolazione del flusso sanguigno e del trasporto di ossigeno a organi e tessuti, quando la normale azione del cuore è compromessa o assente.
Nel caso di arresto cardiaco ad esempio, il cuore non è più in grado di contrarsi e quindi non è in grado di “pompare” il sangue attraverso i vasi sanguigni.
L’esecuzione della RCP non garantisce il salvataggio del soggetto, tuttavia ne incrementa le chance di sopravvivenza.
La letteratura medica e le statistiche ampiamente diffuse dalle varie comunità ed enti di riferimento, indicano che la RCP da sola non è sufficiente a risolvere situazioni come l’Arresto Cardiaco, per il quale è necessario il defbrillatore. Tuttavia la RCP consente di ossigenare sangue e tessuti, prolungando le possibilità di salvataggio in attesa dell’arrivo del defibrillatore e dell’MSA (mezzo di soccorso avanzato del 112).
La RCP appartiene all’insieme di manovre a supporto delle funzioni vitali di base, meglio noto con l’acronimo BLS, derivante dall’inglese Basic Life Support. Le compressioni toraciche determinano un abbassamento dello sterno e la spremitura del cuore contro la colonna vertebrale. ciò permette al sangue contenuto nelle cavità cardiache di essere spinto in circolo e di arrivare al cervello, rallentando l’insorgenza di danni.
Le manovre RCP cambiano in funzione di 3 tipologie di soggetti:
Adulti
Bambini
Lattanti
La RCP può essere eseguita da uno, due o più soccorritori che si alternano nelle due posizioni di intervento.
Il soccorritore più “esperto” generalmente si pone alla testa del paziente, coordinando i movimenti ed i cambi di posizione tra soccorritori.
L’esecuzione di RCP su un cuore che batte, può portare a gravi complicazioni. di conseguenza, prima di eseguire RCP è fondamentale accertarsi dell’assenza del polso centrale (carotideo o femorale) e l’osservazione dell’abc sopra menzionato.
Processo generale sulle manovre RCP:
accertare l’assenza di risposta agli stimoli (dolore)
chiedere aiuto (112) e fornire le opportune informazioni agli operatori
posizionare il paziente supino
rendere pervie le vie aeree, rimuovendo eventuali corpi estranei, protesi, residui di cibo
praticare due insufflazioni
verificare il polso carotideo
iniziare la RCP
Respirazione artificiale La respirazione artificiale ha lo scopo di permettere all’ossigeno di entrare in circolo attraverso uno scambio efficace con il sangue a livello polmonare. può essere effettuata in aria libera, o con l’aggiunta di ossigeno.
Per questo occorre:
rendere pervie le vie aeree (pos. “A”)
rendere pervie le vie aeree (pos. “A”)
iperestensione della testa (mai quando si sospetti una lesione della colonna cervicale)
iperestensione della testa e protrusione del mento
protrusione della mandibola (attuabile anche nei pazienti con lesioni supposte o anche accertate del rachide cervicale)
liberare le vie aeree
mantenere il paziente in “posizione a”
liberare il cavo orale da eventuali corpi estranei
iniziare la ventilazione
eseguire due insufflazioni, tramite le metodiche consuete: (bocca-bocca, bocca-naso, bocca-maschera, pallone di ambu, quest’ultimo preferibilmente dotato di reservoir, preferibilmente collegato ad una bombola di ossigeno)
verificare respirazione e polso
iniziare il massaggio cardiaco
Se disponibile, prima di iniziare la ventilazione artificiale, apporre la canula di guedel (o di mayo).
ABC nel primo soccorso:
1) il soccorritore pone il paziente in posizione “a”, ventila e osserva l’espansione del torace
2) mantenendo la posizione “a”, ventilazione e controllo del polso carotideo
3) assenza di risposta alle due insufflazioni: si procede con il massaggio cardiaco
Prima di iniziare le compressioni toraciche, è necessario posizionare il paziente supino e su di una superficie piana e rigida.
Inginocchiarsi a fianco del paziente, all’altezza delle spalle
Localizzare il margine inferiore della cassa toracica, e scorrere fino al punto di congiunzione delle coste con lo sterno. Tenervi fermo il dito indice Posizionare l’altra mano sulla linea mediana dello sterno, con il pollice tangente l’indice dell’altra mano
Posizionare la mano esplorante sul punto di compressione. iniziare le compressioni dirigendo la forza perpendicolarmente verso il basso. le dita devono essere sollevate rispetto alla superficie toracica del paziente
Le braccia ed i gomiti devono essere rigidi
Le spalle devono essere perpendicolari alle mani e allo sterno del paziente
La compressione deve essere efficace, ovvero causare l’abbassamento della parete toracica di 3,5-5 cm
Rilasciare completamente la pressione sullo sterno del paziente senza piegare i gomiti né sollevare le spalle
Il tempo di rilascio della pressione deve essere uguale al tempo di compressione (regola del 50/50)
RCP in paziente adulto
Cosa fare se ci si imbatte in una persona incosciente che non respira:
se un adulto è incosciente e non respira 2 per il soccorso, aspettando l’ambulanza va effettuata la rianimazione cardio polmonare, che è una combinazione di compressioni al torace e respirazione bocca a bocca.
posizionare le mani al centro del torace della vittima e, con il palmo della propria mano, applicare una pressione verso il basso (5-6 cm). dopo 30 compressioni del torace (ad un ritmo di 100-120 al minuto) effettuare 2 insufflazioni d’aria.
chiudere il naso della vittima. posizionare la propria bocca sulla sua bocca e, con una espirazione costante, effettuare 2 insufflazioni nella bocca della vittima, ognuna della durata di un secondo.
continuare con cicli di 30 compressioni e 2 insufflazioni sino all’arrivo dei soccorsi.
RCP su bambino (1 -8 anni)
Cosa fare se ci si imbatte in un bambino incosciente che non respira: se un bambino è incosciente e non respira eseguite 1 minuto di rianimazione e poi chiamate il 112 per soccorso; se un’altra persona è presente chiedetegli di effettuare la chiamata di soccorso al 112 mentre effettuate l’RCP.
aprite le vie respiratorie posizionando una mano sulla fronte e gentilmente estendete il capo. rimuovere ogni ostruzione visibile dalla bocca e dal naso.
tappate il naso, posizionate la vostra bocca sulla bocca della vittima ed effettuata 5 insufflazioni iniziali.
posizionate la vostra mano al centro del torace della vittima e, con il palmo della mano, applicando una pressione verso il basso (1/3 del torace) effettuate 15 compressioni toraciche.
dopo 15 compressioni toraciche effettuate 2 insufflazioni.
continuate con cicli di 15 compressioni e 2 insufflazioni sino all’arrivo dei soccorsi.
RCP lattante (inferiore a 12 mesi)
Cosa fare se ci si imbatte in un neonato incosciente che non respira:
se un lattante è incosciente e non respira eseguite 1 minuto di rianimazione e poi chiamate il 112 per soccorso; se un’altra persona è presente chiedetegli di effettuare la chiamata di soccorso al 112 mentre effettuate l’RCP.
aprite le vie respiratorie posizionando una mano sulla fronte. rimuovere ogni visibile ostruzione dalla bocca e dal naso.
posizionare la bocca sulla bocca del lattante ed effettuate 5 leggere insufflazioni iniziali.
posizionare 2 dita al centro del torace e effettuare una pressione verso il basso (1/3 del torace). dopo 15 compressioni eseguite 2 insufflazioni.
continuate con cicli di 15 compressioni e 2 insufflazioni sino all’arrivo dei soccorsi.
Per riuscire a mettere in pratica le manovre RCP in maniera corretta, è opportuno acquisire competenze teoriche e pratiche specifiche, che solo grazie a corsi di formazione tenuti da personale qualificato, è possibile acquisire.
HS Academy eroga corsi di formazione RCP e BLSD (i corsi BLSD sono comprensivi delle manovre RCP) su tutto il territorio nazionale, con corsi rivolti al personale medico ed a utenti laici, quindi senza nessuna competenza in ambito medico.
Giovedì 30 maggio, una donna è stata colta da arresto cardiaco in attesa della visita del medico mentre si trovava in un Poliambulatorio di Rivergaro. Rivergaro, un comune italiano di 7.077 abitanti della provincia di Piacenza in Emilia-Romagna.
Il tempestivo intervento dei volontari della Pubblica Sssistenza Sant’Agata, insieme al 118, ha permesso di salvare la vita a una donna colpita dal maloreall’interno del poliambulatorio.
Ancora una volta è stato determinante e decisivo il tempestivo intervento con il defibrillatore.
I volontari hanno utilizzato il defibrillatore che dopo quattro scariche ha fatto ripartire il cuore della donna. Poi il trasporto d’urgenza, insieme all’automedica del 118, all’ospedale di Piacenza.
Le possibilità di salvataggio da un arresto cardiaco improvviso si riducono del 10% ogni minuto che passa dal sopraggiungere dell’evento. Dopo il 5° minuto insorgono complicanze dovute all’ipossia celebrale a cui il cervello è sottoposto, ovvero l’assenza di ossigeno dovuto alla mancanza di circolo sanguigno, che possono portare a situazioni irreversibili e gravi.
E’ quindi necessario intervenire entro i primi 5 minuti, che comprendono: allarme iniziale con evidenza del malore, identificazione situazione grave e richiesta soccorsi, arrivo dei soccorsi.
E’ estremamente raro che i soccorsi possano sopraggiungere entro i primi 5 minuti dal sopraggiungere dell’arresto cardiaco. In questo caso i soccorritori della Pubblica Assistenza avevano la sede molto vicina al luogo di intervento, e probabilmente erano in pronta partenza, ovvero operativi in una manciata di secondi già vestiti, attrezzati e con l’autoambulanza pronta per uscire. Diverso sarebbe stato con un equipaggio in reperibilità, come in genere avviene di notte con le Pubbliche Assistenze dei piccoli comuni. In questo caso il 118 dopo essere stato contattato, contatta il referente unico della PA, che a sua volta contatta i 2-3 membri dell’equipaggio, che devono vestirsi, recarsi in sede, tirare fuori il mezzo.
A far ripartire il cuore della donna, che si trovava in attesa nell’ambulatorio, è stato un equipaggio della Pubblica assistenza Sant’Agata giunto in breve dalla vicina sede.
Non è possibili affidarsi al caso e sperare di avere un Pubblica Assistenza molto vicino oppure che i mezzi di soccorso avanzato non trovino traffico.
E’ fondamentale avere un defibrillatore già a disposizione nelle immediate vicinanze, come avviene per gli estintori.
Coloro che si dotano di un defibrillatore devono effettuare un corso BLSD, in genere di 4-6 ore, in funzione del numero di partecipanti. Tuttavia qualsiasi cittadino si imbatta in una persona colpita da arresto cardiaco, una volta chiamati i soccorsi del 118, verrà supportato dal personale del 118 a reperire o farsi portare un defibrillatore, se presente, ricevendo istruzioni per l’impiego, anche senza esperienza. Inoltre i moderni DAE sono estremamente semplici da utilizzare, grazie all’ergonomia e supporti audio-visivi, senza possibilità di commettere errori, poiché il DAE eroga la scarica solamente se necessario.
Ad ogni modo è utile contribuire a diffondere la cultura della cardioprotezione, della diffusione capillare sul territorio dei defibrillatori e delle manovre di primo soccorso BLSD di primo soccorso con impiego del defibrillatore.
Il responsabile del 118 di Varese, il Dottor Guido Garzena, invita i comuni ed i soggetti coinvolti nella valutazione delle aeree in cui collocare i defibrillatori, a individuare meglio la scelta del posizionamento dei dispositivi salvavita. La provincia di Varese conta circa 1.200 defibrillatori installati, ma non tutti quelli attivi sono segnalati alla centrale 118.
Il Dottor Garzena, responsabile del 112 NUE (Numero Unico di Emergenza) di Varese e coordinatore del 118, sottolinea l’importanza di costruire una rete efficiente e razionale per la risposta tempestiva davanti alle urgenze di tipo cardio-circolatorio:
«Che i DAE siano importantissimi per salvare la vita di chi viene colpito da arresto cardiaco, è cosa risaputa – dichiara il Dottor Garzena – E anche piuttosto diffusa la conoscenza di come si utilizzano, e lo confermano i dati sulla partecipazione ai tantissimi corsi organizzati sul territorio in cui si insegnano le tecniche di rianimazione di base, compreso l’utilizzo dei defibrillatori. Quello che invece va fatto è una revisione della loro collocazione. Spesso i Comuni dispongono di un numero di defibrillatori sufficiente, ma non sempre le i DAE vengono notificati al 118, inoltre non sempre vengono posizionati in maniera corretta. Quando si acquista un defibrillatore, infatti, è fondamentale registrare l’apparecchiatura alla centrale operativa del 118, che detiene l’anagrafe di tutti questi strumenti, con il dettaglio sulla loro collocazione. In questo modo, in caso di emergenza, gli operatori del 118 possono dare indicazioni precise alle persone presenti affinché inizino le manovre salvavita in attesa dell’arrivo dell’ambulanza. In caso di arresto cardiaco, infatti, ogni secondo è prezioso e intervenire prontamente con il massaggio cardiaco e il defibrillatore fa la differenza non solo tra la vita e la morte, ma anche per la salvaguardia della funzione cerebrale dal sopraggiungere di ipossia (mancanza di ossigeno al cervello) causata dall’arresto cardiaco improvviso. Importantissimo, poi, è collocare i defibrillatori nei luoghi adatti, che devono essere facilmente accessibili in caso di necessità e ben distribuiti sul territorio tenendo conto dei percorsi dei cittadini e delle attività che si svolgono nelle diverse zone del comune. Spesso, girando per i Comuni, scopro che i defibrillatori sono collocati in maniera non funzionale, lontano dai posti in cui l’affluenza o la particolare attività che vi si svolge ne richiederebbe la presenza. La centrale operativa del 118 è a disposizione dei Comuni per verificare la situazione e indicare la corretta collocazione di ogni apparecchiatura sul territorio. Per quanto riguarda il numero di defibrillatori presenti in Provincia di Varese, sono tranquillo: fermo restando il principio per cui più ce n’è, meglio è, il numero di defibrillatori presenti è adeguato alla necessità. Dei 10mila defibrillatori presenti in Lombardia, 1200 sono in Provincia di Varese. Quello che va migliorato è la loro collocazione, non tanto sul territorio provinciale, ma a livello dei singoli comuni, affinché, in caso di emergenza, l’apparecchiatura sia sempre disponibile in tempi rapidi. Vorrei aggiungere un ulteriore appello, che riguarda il servizio di elisoccorso: chiedo ai Sindaci di individuare e comunicarci delle piazzole nel territorio di loro competenza in cui far atterrare, nei casi di intervento, l’elicottero del 118. Non si tratta di piazzole attrezzate, che già ci sono, ma di punti in cui atterrare per essere più vicini ai pazienti che hanno bisogno di noi».
Il Decreto Balduzzi, è al momento l’unica normativa che definisce l’obbligo del defibrillatore, esclusivamente per le società e associazioni dilettantistiche e professionistiche, che ne disciplina vari aspetti.
Di seguito abbiamo estrapolato i punti del DL Balduzzi che trattano questi argomenti specifici:
Decreto Balduzzi – Allegato E, punto n°2:
2. La Catena della Sopravvivenza Il DAE deve essere integrato e coordinato con il sistema di allarme sanitario 118;
Qua viene appunto ripreso quanto dichiarato dal Dottor Garzena, in
merito alla segnalazione del defibrillatore alla centrale operativa del
118, affinchè lo inserisca nella rete dei DAE disponibili sul
territorio. Questa attività è rivolta prevalentemente a guidare i
soccorritori laici ai DAE più vicini in modo rapido ed efficiente.
Decreto Bladuzzi – Allegato E, punti n° 4.3 e 4.4
4.3 Manutenzione e segnaletica I DAE devono essere sottoposti alle verifiche, ai controlli ed alle manutenzioni periodiche secondo le scadenze previste dal manuale d’uso e nel rispetto delle vigenti normative in materia di apparati elettromedicali. I DAE devono essere mantenuti in condizioni di operatività; la batteria deve possedere carica sufficiente a garantirne il funzionamento; le piastre adesive devono essere sostituite alla scadenza. Deve essere identificato un referente incaricato di verificarne regolarmente l’operatività. Gli enti proprietari dei DAE possono stipulare convenzioni con le Aziende Sanitarie o con soggetti privati affinchè gli stessi provvedano alla manutenzione delle apparecchiature, ponendo comunque i costi a carico del proprietario. Per i DAE posizionati in modo fisso in luoghi aperti al pubblico è raccomandato, ove possibile, l’utilizzo di contenitori esterni con meccanismi automatici di segnalazione che si attivano al prelievo del dispositivo con segnalazione immediata alla Centrale Operativa 118. Il DAE deve essere collocato in luoghi accessibili e deve essere facilmente riconoscibile; il cartello indicatore della posizione del DAE con gli adesivi “Defibrillatore disponibile” e “AED available”, deve essere ben visibile e posizionato all’ingresso.
4.4 Informazioni sulla presenza del defibrillatore Le società sportive e, ove previsto, i gestori degli impianti sono tenuti ad informare tutti i soggetti, che a qualsiasi titolo sono presenti negli impianti (atleti, spettatori, personale tecnico etc.), della presenza dei DAE e del loro posizionamento mediante opuscoli e cartelloni illustrativi o qualsiasi altra modalità ritengano utile (video, incontri, riunioni).
Diamo quindi voce a questa importante segnalazione, chiedendo di fare attenzione nella scelta del luogo dove posizionare i defibrillatori ed alla corretta segnalazione.
Le principali aziende che producono e/o commercializzano defibrillatori, forniscono anche servizi di consulenza e supporto alla gestione completa di progetti di cardioprotezione ed installazione, oltre a progetti PAD (Public Access Defibrillatore) strutturati.
BLSD è l’acronimo di Basic Life Support Defibrillation, ovvero le manovre di primo soccorso con l’impiego di defibrillatore. Si tratta di manovre da attuare tempestivamente in caso di arresto cardiaco improvviso. Esistono varie linee guida che definiscono le procedure di soccorso, con standard nazionali e/o internazionali.
Le linee guida più diffuse ed impiegato sono:
IRC – International Resuscitation Council
ERC – European Resuscitation Council
AHA – American Heart Association
SIMEUP – Società Italiana Medicina Emergenza-Urgenza Pediatrica
Di seguito riportiamo la procedura IRC per le manovre BLSD per l’adulto e le variazioni per interventi BLSD Bambino e BLSD Lattante
BLSD adulto
Sicurezza: Valutare la sicurezza dello scenario in cui si trova la vittima. Solo se la scena è sicura allora si può procedere con l’ingresso in scena per valutazioni e soccorso.
Verifica un’eventuale risposta della vittima: Scuoti senza esagerare le sue spalle e chiedi ad alta voce: «Signore/a mi sente?», ripetuto più volte a voce alta. Se risponde, lascialo nella posizione in cui lo hai trovato, assicurati che non vi siano ulteriori pericoli; cerca di scoprire qual è il problema e fornisci assistenza se necessario; rivalutalo regolarmente.
Pervietà delle vie aeree: aprire la bocca della vittima per verificare che non vi siano corpi estranei, oppure la lingua retroflessa, che ostruiscano il canale ed il passaggio di ossigeno. Posizionare la tua mano sulla sua fronte e ed estendi delicatamente la sua testa all’indietro; con i polpastrelli posizionati sotto l’estremità del mento della vittima, sollevalo per aprire le vie aeree.
Valutazione respiro GAS (Guarda, Ascolta, Senti): • Posizionati di fianco alla vittima e, mantenendo le vie aeree pervie, avvicina la tua guancia alla bocca del paziente, mantenendo il tuo sguardo in direzione del suo torace; • Nei primi minuti dopo un arresto cardiaco, la vittima può respirare in modo irregolare, con respiro lento e rumoroso. Non confondere questa situazione con un respiro normale; • Guarda se il torace si espande, ascolta se sono presenti suoni respiratori e senti la presenza di movimento d’aria sulla tua guancia per non più di 10 secondi per determinare se la vittima sta respirando normalmente.
E’ possibile riscontrare assenza totale di respirazione o solo gasping (alterazione della respirazione, più o meno grave). Si può eseguire la verifica simultanea della respirazione e del polso in meno di 10 secondi. Se hai dei dubbi sul respiro, comportati come se la vittima non stesse respirando normalmente e preparati ad iniziare la Rianimazione Cardio Polmonare.
Allerta il servizio di emergenza • Se possibile, chiedi a qualcuno di chiamare il servizio di emergenza 112, altrimenti chiamalo tu stesso. • Se possibile, rimani con la vittima mentre fai la chiamata di emergenza. Attiva il vivavoce del telefono per facilitare la comunicazione con la centrale operativa.
Invia qualcuno a recuperare un Defibrillatore • Manda qualcuno a cercare e portare un Defibrillatore se disponibile; • Se sei da solo, non allontanarti dalla vittima, inizia la Rianimazione Cardio Pomonare.
Inizia le compressioni toraciche • Inginocchiati a lato della vittima; • Posiziona la parte prossimale del palmo di una mano (calcagno della mano) al centro del torace della vittima; (ossia sulla metà inferiore dello sterno); • Posiziona il palmo dell’altra mano sopra la prima; • Intreccia le dita delle mani e assicurati che non si applichi pressione sulle coste della vittima; • Tieni le braccia dritte; • Non applicare alcuna pressione sull’addome superiore o sulla parte terminale dello sterno; • Posizionati verticalmente sul torace della vittima e premi verso il basso per circa 5 cm.
Dopo ogni compressione, rilascia del tutto la pressione sul torace senza perdere il contatto tra le tue mani e lo sterno. Ripeti la manovra a una frequenza di 100-120/minuto. Associa alle compressioni toraciche le ventilazioni Dopo 30 compressioni, apri le vie aeree utilizzando ancora l’iperestensione del capo e il sollevamento del mento.
• Chiudi il naso pinzandone le narici con l’indice e il pollice della mano poggiata sulla fronte. Fai in modo che la bocca si apra, ma mantieni il mento sollevato; • Prendi un respiro normale e posiziona le tue labbra attorno a quelle della vittima, assicurandoti di avere una buona aderenza; • Soffia in modo lento e graduale nella bocca controllando contemporaneamente l’escursione del torace per circa 1 secondo come in un respiro normale; questa è una ventilazione efficace; • Mantenendo l’iperestensione del capo ed il sollevamento del mento, stacca la tua bocca da quella della vittima ed osserva che il torace si abbassi durante l’espirazione; • Prendi un altro respiro normale e soffia nella bocca della vittima una volta ancora per un totale di due ventilazioni efficaci; • Non interrompere le compressioni toraciche per più di 10 secondi per erogare le due ventilazioni. Quindi, riposiziona senza ritardo le mani nella posizione corretta sullo sterno ed effettua altre 30 compressioni toraciche.
Continua le compressioni toraciche e le ventilazioni con un rapporto di 30:2.
Arrivo del defibrillatore Accendilo e applica le piastre seguendo i comandi vocali/visivi
• Applica le piastre sul torace nudo della vittima; • Se è presente più di un soccorritore, la Rianimazione Cardio Polmonare dovrebbe essere continuata mentre le piastre vengono posizionate sul torace; • Assicurati che nessuno tocchi la vittima mentre il defibrillatore analizza il ritmo. Se il defibrillatore non è disponibile continua con la Rianimazione Cardio Polmonare.
Se lo shock è indicato, eroga la scarica • Assicurati che nessuno tocchi la vittima; • Premi il pulsante della scarica come indicato (i defibrillatori automatici erogheranno lo shock automaticamente anticipati da un messaggio vocale, ma in Italia sono presenti per l’impiego laico defibrillatori semiautomatici, in grado di erogare la scarica solo con aziende diretta del soccorritore, che deve premere il pulsante); • Ricomincia immediatamente la Rianimazione Cardio Polmonare con compressioni toraciche e insufflazioni 30:2.
Continua seguendo i comandi vocali/visivi. Se lo scarica non è indicata presegui la Rianimazione Cardio Polmonare • Ricomincia immediatamente la Rianimazione Cardio Polmonare; • Prosegui seguendo i comandi vocali/visivi.
Prosegui la Rianimazione Cardio Polmonare Non interrompere le manovre rianimatorie fino a quando: • Non arrivano i soccorsi (volontari ANPAS o altre associazioni, o soccorsi avanzati del 112) • La vittima riprende coscienza, si muove, apre gli occhi e respira normalmente • Sei esausto. Cerca di chiedere il cambio ai presenti.
Se la vittima non risponde ma respira normalmente: Se sei sicuro che la vittima stia respirando normalmente, ma è ancora incosciente mettila nella posizione laterale di sicurezza (sdraiata su un fianco mantenendo la pervietà delle vie aeree se necessario). È raro che la Rianimazione Cardio Polmonare da sola possa far ripartire il cuore. Se non sei sicuro se la vittima si sia rianimata, continua la Rianimazione Cardio Polmonare. Segni che indicano che la vittima si è rianimata: • Coscienza; • Movimento; • Apertura degli occhi; • Respiro Stai pronto a ricominciare la Rianimazione Cardio Polmonare immediatamente se il soggetto regredisce.
Cosa cambia tra il BSLD adulto, BLSD Pediatrico e BLSD Lattante? L’approccio ed il procedimento sono pressochè identici, salvo:
BLSD pediatrico
Rianimazione Cardio Polmonare con compressioni toraciche e insufflazioni 15:2.
Profondità delle compressioni di circa 1/3 del diametro del torace, in genere simili ai 5 cm come per l’adulto o poco meno
BLSD lattante
L’incidenza di una arresto cardiaco su un lattante, è inferiore all’1% dei casi registrati. Rianimazione Cardio Polmonare con compressioni toraciche e insufflazioni 15:2.
Profondità delle compressioni di circa 1/3 del diametro del torace, circa 4 cm
Il massaggio cardiaco deve essere eseguito con 2 dita, indice e medio, posti sul torace appena sotto la linea tra i capezzoli.
Nel caso di ostruzione delle vie aeree: Ostruzione parziale: è una situazione in cui il corpo estraneo si trova in una posizione tale da permettere un passaggio di aria che, seppur ridotto, è ancora sufficiente ad ossigenare il sangue: il bambino è ancora in grado di tossire, di piangere e, se già capace, anche di parlare. Ostruzione completa: si ha quando il corpo estraneo ha creato un vero e proprio “tappo” nelle vie aeree ed impedisce completamente il passaggio di aria: in questa situazione il bambino non è più in grado di tossire o di piangere ed è impossibilitato ad emettere qualsiasi suono. L’ostruzione completa rappresenta pertanto un’emergenza che merita un intervento immediato poiché, se non viene rapidamente risolta, porta all’insufficienza respiratoria e all’arresto cardiaco in pochi minuti.
Per quanto riguarda i defibrillatori, alcuni modelli hanno un selettore adulto/pediatrico e/o piastre differenti. E’ quindi necessario selezionare l’apposita funzione.
Altri modelli hanno batterie/elettrodi specifiche per adulto e batterie/elettrodi pediatrici, è quindi necessario verificare e inserire batterie/elettrodi adeguate.