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Soffocamento e disostruzione delle vie aeree

In Italia sono circa sono circa 1.000 gli ospedalizzati ogni anno per eventi di soffocamento, tuttavia le stime più recenti, calcolate includendo gli episodi di minore gravità o comunque risolti senza l’intervento dei sanitari, mostrano come l’incidenza reale del fenomeno sia 50-80 volte superiore rispetto a quella dei ricoveri.

Ovvero, in Italia ogni anno rischiano di morire per soffocamento tra le 50.000 e le 80.000 persone.

Tra il 60% e l’80% degli episodi dei casi il soffocamento è imputabile al cibo.

In Italia più di 50 persone ogni anno (oltre 1 a settimana), in grande maggioranza bambini, perdono la vita per l’ostruzione delle vie aeree.

La fascia più esposta è quella dei bambini tra 1 anno e 3 anni di età.

Ogni anno in Europa circa 500 bambini muoiano soffocati.


Basta cercare online, per trovare informazioni quasi quotidiani di casi andati a buon fine e di tragedie, in buona parte evitabili:

Come se può contrastare il soffocamento negli adulti e nei bambini?

Tralasciando in questo articolo molti fattori comunque importanti, come la vigilanza attenta nel caso di bambini piccoli, la prevenzione (taglio degli alimenti, rimozione oggetti che possono essere facilmente ingoiati, etc..), sicuramente un ruolo di estrema importanza è da imputare alle competenze di primo soccorso e di disostruzione delle vie aeree.

Tali manovre, sono presenti all’interno dei corsi PSBLD e BLSD.

Corsi della durata media di circa 4-6 ore, e dal costo medio di circa 60-80 Euro.

E’ importante essere preparati, agire tempestivamente, praticare in modo puntuale le poche nozioni e manovre salvavita.

Non è necessario essere un operatore professionale o un volontario di soccorso, le manovre di disostruzione dovrebbero essere una competenza che tutti dovrebbero conoscere, in particolare genitori e persone a stretto contatto con i bambini.

Vedi il calendario dei corsi BLSD o PBLSD più vicino, contattaci se hai necessità di ulteriori informazioni.

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Arresto cardiaco in casa, incidenza Covid-19

In Italia ogni anno muoiono circa 60.000 persone per arresto cardiaco improvviso.

Di queste, secondo una ricerca del Ministero della Salute (dati 2010)
circa il 60% viene colpito all’interno delle proprie abitazioni. Dato ripreso anche dal Dott. Maurizio Cecchini, Cardiologo di fama internazionale, che da anni svolge con impegno campagne sensibilizzazione verso o cittadini per la cardioprotezione ed impiego del defibrillatore.

Si stima che tale percentuale sia ulteriormente cresciuta, poiché sono sempre più diffuse modalità di lavoro dalla propria casa: smart working, home working, remote working, etc..

Secondo quanto pubblicato da Sessantamilavitedasalvare Altomilanese ODV nei propri canali nei giorni scorsi, nel trimestre Febbraio, Marzo, Aprile 2020, i dati sono più che raddoppiati, passando da circa 15.000 a ben oltre i 30.000 decessi.

Questo importante incremento è dovuto a due fattori in particolare:

  1. Data l’emergenza sanitaria da Covid-19, i mezzi di soccorso del 118 erano impegnati in attività di emergenza molto più rispetto allo scenario standard.
    Questo dilungamento dei tempi di intervento ha avuto una incidenza diretta fatale per il trattamento dei soggetti in arresto cardiaco, avendo a disposizione solo pochi minuti dal sopraggiungere dell’arresto.
  2. I cittadini anche al verificarsi dei primi segni di malessere (solo in alcuni casi), sono stato restii a chiamare il 118 oppure a recarsi al pronto soccorso, per timore dell’esposizione al virus.

Attualmente ci troviamo in siamo in una situazione che registra un numero di positività al virus in aumento (dovuto anche al gran numero di tamponi effettuato giornalmente), un numero di soggetti ricoverati in terapia intensiva in aumento, un numero di decessi in aumento.
E’ verosimile che nelle prossime settimane/mesi i mezzi di soccorso del 118 possano ritrovarsi in una situazione che porti di nuovo a un dilazionamento dei tempi di reazione, e allo stesso tempo porti i cittadini a avere timore di chiamare gli operatori 118.

E’ quindi ancora più importante che mai poter essere efficaci nelle proprie abitazioni, dove passiamo la maggior parte del nostro tempo, specie in questo periodo.

Cosa fare?

  1. Iscriversi a un corso di Primo Soccorso BLSD, manovre salvavita con l’impiego del defibrillatore.
  2. Avere un defibrillatore:
  • E’ possibile acquistare un defibrillatore di ottima qualità al prezzo di circa 1.000 Euro
  • E’ possibile noleggiare un defibrillatore di ottima qualità a un costo di circa 25 Euro al mese
  • E’ possibile acquistare o noleggiare il defibrillatore anche a livello condominiale, dividendo i costi tra i condomini
  • In alternativa, suggeriamo di verificare la posizione dei defibrillatori installati nel proprio quartiere: defibrillatori ad accesso pubblico, defibrillatori situati presso strutture sportive, defibrillatori presenti all’interno degli esercizi commerciali, defibrillatori presenti presso asili e scuole, etc…

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Corsi Antincendio per Aziende e nei Luoghi di lavoro

In Italia sono numerose le tipologie di aziende e luoghi di lavoro per la quale è previsto il corso di addetto antincendio obbligatorio, oltre ai successivi re-training periodici.

Secondo il Testo Unico sulla Sicurezza, cioè il D.lgs. 81/2008, la nomina da parte del datore di lavoro o del dirigente di un lavoratore incaricato della sicurezza antincendio è obbligatoria per tutte quelle imprese ed aziende con più di 5 dipendenti.

Se invece i lavoratori presenti arrivano ad un massimo di 5, le mansioni dell’addetto antincendio possono essere tranquillamente svolte dallo stesso datore di lavoro.I corsi di addetto antincendio sono differenti in funzione della classificazione dei luoghi di lavoro e numero di dipendenti in:

  • Corso Antincendio Basso Rischio (durata: 4 ore formazione iniziale, 2 ore aggiornamento periodico)
  • Corso Antincendio Medio Rischio (durata: 8 ore formazione iniziale, 5 ore aggiornamento periodico)
  • Corso Antincendio Alto Rischio (durata: 16 ore formazione iniziale, 8 ore aggiornamento periodico)

HS Academy è un punto di riferimento in Italia per la Formazione Sanitaria in genere, BLSD e Sicurezza sui Luoghi di Lavoro.

Migliaia le persone formate fino ad oggi, con feedback sempre ai massimi livelli, a testimonianza della qualità e professionalità della rete di istruttori, presenti in modo capillare sul territorio nazionale.

Queste sono le recensioni Google lasciate dai nostri corsisti:
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Contattaci per iscrizioni o per chiedere maggiori informazioni sui prossimi corsi di addetto antincendio e scoprire la località più vicina.

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Ancora una vita salvata da arresto cardiaco grazie all’APP e al defibrillatore

Nel pomeriggio di Sabato 19 settembre, a San Lorenzo, nel comune di Castell’Arquato (Piacenza) un uomo di 66 anni è stato colto da arresto cardiaco improvviso.

I passanti hanno quindi chiamato immediatamente il 118, che oltre a avviare le procedure interne di invio dei soccorsi, ha inserito l’evento anche all’interno dell’APP “DAE RespondER”.

L’APP “DAE RespondER” è stata sviluppata dal Sistema 118 con lo scopo di ridurre i tempi di intervento nel caso di arresto cardiaco.

Infatti, quando viene segnalato un arresto cardiaco, con conseguente necessità manovre RCP e l’impiego del defibrillatore, il sistema invia l’alert anche alle APP.
Gli utilizzatori dell’APP, installabili liberamente su qualsiasi cellulare, in prossimità dell’evento potranno quindi prestare soccorso prima ancora prima dell’arrivo del personale del 118, potendo impiegare il defibrillatore (l’APP segnala la posizione dei DAE più vicini) in tempi minimi necessari per avere alte chance di successo.

Grazie a questa tecnologia, la notifica è stata visualizzata da una volontaria nelle vicinanze, che si è immediatamente attivata per prestare soccorso.

Sono state necessarie ben 6 scariche del defibrillatore, ma il cuore ha ripreso a battere.

In seguito i soccorritori del 118 di Fiorenzuola hanno stabilizzato l’uomo e trasportato in elicottero all’Ospedale Maggiore di Parma.

Oggi sono disponibili molte APP che offrono questo servizio, le più note sono:

  • DAE RespondER
  • DAE DOVE
  • Progetto Vita

L’APP può essere installata da chiunque, tuttavia il vantaggio può essere enorme, come in questo caso, se ad installarla è un volontario attivo nell’emergenza medica (ANPS, Misericordia, CRI, ..) oppure una persona che ha effettuato una formazione BLSD o comunque di primo soccorso.

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Soffocamento da cibo in lattanti e bambini, l’importanza delle manovre di disostruzione delle vie aeree

In questo articolo parleremo dei numeri e dello scenario in Italia.
Ufficialmente in Italia, ogni anno, circa 450 bambini sono oggetti di ostruzione delle vie aeree.

Nella maggior parte dei casi l’ostruzione è di tipo alimentare.

In media in Italia ogni anno 30-50 bambini perdono la vita per soffocamento, ovvero 2-4 episodi ogni mese.

L’età in cui accade più spesso questo spiacevole evento è tra 6 mesi e 2 anni e la causa principale è l’inalazione di corpi estranei:

  • 65% cibo
  • 20% giocattoli
  • 15% altro

In Italia 1.000 ospedalizzazioni l’anno.

Il soffocamento da corpo estraneo rappresenta un problema rilevante di salute pubblica: esso costituisce una delle principali cause di morte nei bambini di età inferiore ai 3 anni, ma la quota di incidenti rimane elevata fino ai 14 anni di età. Nel caso di ostruzione parziale delle vie aeree il corpo estraneo si trova in una posizione in cui il passaggio di aria anche se ridotto è ancora sufficiente (Ministero della Salute 2017).

Tuttavia queste statistiche ufficiali sembrano essere solo la “punta dell’Iceberg”, poiché la maggior parte di decessi di bambini e lattanti viene classificata diversamente.

Infatti, Secondo i dati ufficiali dell’ISTAT, il 27% delle morti classificate come “accidentali”, nei bambini da 0 a 4 anni, avviene per soffocamento causato da inalazione di cibo o di un “corpo estraneo”.

Passando nelle fasce d’età 5–9 anni e 10–14, la percentuale di morti per soffocamento diminuisce progressivamente (11,5% e 4,7%), ma rimane comunque tra le più significative tra le cause accidentali.

In una ricerca del Ministero Della Salute, viene stimato che, in Europa, ogni anno, 500 bambini muoiano soffocati.

Le stime più recenti in Italia, calcolate includendo anche episodi di minore gravità (che si sono risolti grazie all’intervento della famiglia, senza la necessità di rivolgersi ai sanitari), mostrano come l’incidenza reale del fenomeno sia 50-80 volte superiore rispetto a quella dei ricoveri, ovvero 80.000 episodi di soffocamento stimati ogni anno solo in Italia.

Questo si traduce una media di oltre 6.600 episodi al mese e di 219 episodi al giorno.
Episodi di soffocamento al mese: 6.666, con una media di 3 decessi
219/gg.

Nei prossimi articoli parleremo nel dettaglio di:

  • Gli alimenti a rischio soffocamento nei lattanti e bambini
  • Manovre di disostruzione vie aere nei lattanti e bambini

Ricorda, ogni corso BLSD e PBLSD (corsi di primo soccorso e impiego del defibrillatore), comprendono nelle manovre di Rianimazione Cardio-Polmonare (RCP), anche la disostruzione delle vie aeree.

Con la consapevolezza che abbiamo oggi, un corso di questo tipo non può mancare nel bagaglio informativo e culturale che ci portiamo dietro, nella speranza di non dover mai mettere in pratica tali manovre, queste possono giocare un ruolo fondamentale tra una tragedia e un lieto fine.

Fonti:

  • http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2618_allegato.pdf
  • https://www.simeup.it/?page_id=5522
  • https://www.fnopi.it/archivio_news/attualita/2717/Disostruzione%20vie%20aeree%20-1-.pdf
  • https://ilfattoalimentare.it/soffocamento-cibo-bambini.html
  • https://www.nurse24.it/specializzazioni/emergenza-urgenza/ostruzione-vie-aeree-manovre-salvavita.html

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Arresto cardiaco, compressioni toraciche profonde possono prevenire danni cerebrali

Secondo uno studio presentato al congresso ESC 2020, in caso di arresto cardiaco le compressioni toraciche profonde riducono al minimo il rischio di danni cerebrali, nonostate spesso non vengono utilizzate perché possono creare danni, come ad esempio fratture alle costole.

European Society of Cardiology (ESC) è un’organizzazione internazionale indipendente e senza scopo di lucro.

I membri di ESC, che conta oltre 95.000 professionisti nell’ambito della cardiologia, offrono volontariamente il loro tempo e la loro esperienza al fine di condividere informazioni, effettuare studi, adottare tecniche e strumenti per rendere più efficaci le cure mediche.

ESC Congress è il più grande congresso al mondo di medici e professionisti cardiovascolari che contribuiscono alla consapevolezza globale degli ultimi studi clinici e delle nuove scoperte scientifiche.
ESC Congress 2020 si svolge online dal 29 agosto al 1 settembre.

Secondo la Dr.ssa Irene Marco Clement dell’Ospedale universitario La Paz, Madrid, la compressione profonda del torace è utile perché rende migliore flusso del sangue verso il cervello e in generale riducendo sensibilmente i danni al cervello stesso e mantenendo le funzioni cerebrali.

La ricercatrice ha esaminato l’impatto di questa particolare tecnica per quanto riguarda il profilo neurologico su vari sopravvissuti agli arresti cardiaci. La ricercatrice ha valutato in particolare le lesioni correlate alle compressioni toraciche profonde.

Il periodo oggetto dello studio va dal 2006 al 2020, e si riferisce a vari pazienti ricoverati nei reparti di assistenza cardiaca dell’ospedale in seguito a eventi di arresto cardiaco.

I pazienti presi in esame sono 510, con età media di 63 anni e l’81% di essi era maschio.

La ricercatrice ha notato innanzitutto che in questo periodo è aumentato l’uso di defibrillatori automatici e semiautomatici esterni (DAE).

Dal 2010 è aumentata la percentuale di lesioni legate alle manovre di rianimazione cardio-polmonare (RCP): 12,7% nel 2006-2010, 23,5% nel 2011-2015, 22,7% nel 2016-2020 (p = 0,02).

La sopravvivenza e il risultato neurologico sono migliorati in modo significativo durante lo studio di 14 anni.

I soccorritori laici tra i cittadini sono cresciuti nel tempo, così come la loro formazione grazie ai corsi di primo soccorso e BLSD.

In pratica lo studio evidenzia che per essere maggiormente efficaci, è necessario effettuare compressioni profonde, anche se questo implica qualche lesione, come ad esempio la rottura di qualche costola.

Nell’articolo ufficiale dello studio https://www.escardio.org/The-ESC/Press-Office/Press-releases/Deep-chest-compressions-prevent-brain-damage-during-cardiac-arrest non viene fatto riferimento a quanto le compressioni devono essere profonde.

Presupponiamo che intenda nel rispetto delle line guida internazionali che indicano una profondità nell’adulto di 4-5 cm, sottolineando il fatto che compressioni di 3 cm siano poco efficaci anche se diviene improbabile recare lesioni durante le manovre di soccorso.

Nel caso in cui il soccorritore non professionista durante un massaggio cardiaco si accorga della rottura di una costola, e di istinto oppure in modo ragionato, modifichi le compressioni con una profondità inferiore per non fare danni, in realtà risulterà decisamente meno efficace e le conseguenze potrebbero essere ben peggiori.

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Il 58% delle vittime di arresto cardiaco aveva contattato i servizi sanitari nei giorni precedenti

Più della metà delle vittime di arresto cardiaco aveva contattato i servizi sanitari nei giorni precedenti all’evento.

Una ricerca medica condotta dal Dott. Nertila Zylyftari dell’Ospedale Universitario di Copenaghen Herlev e Gentofte (Herlev og Gentofte Hospital), Hellerup, in Danimarca, più della metà delle vittime di arresto cardiaco (58%), aveva già contattato i servizi sanitari nelle due settimane precedenti.

Purtroppo l’arresto cardiaco è letale in pochi minuti se non trattato. Sono 10 i minuti a disposizione, ma solo 5 sono quelli veramente utili per non evitare il sopraggiungere di conseguenze neurologiche date dall’ipossia celebrale.

I minuti a disposizione salgono, anche in modo significativo, nel caso in cui in attesa dell’impiego del defibrillatore, venga effettuata una RCP (Rianimazione Cardio-Polmonare) di qualità.

Una RCP di qualità con costanza prolungata nel tempo, può essere eseguita solo da personale formato e ben preparato nelle manovre di primo soccorso.

L’arresto cardiaco extra-ospedaliero è la 3° causa di morte al mondo.

Il Dott. Nertila Zylyftari sostiene fortemente l’importanza della prevenzione nei soggetti a rischio cardio-circolatorio.

I segnali di allarme dei soggetti che hanno contattato il servizio sanitario nei giorni precedenti all’arresto cardiaco, sono stati alcuni sintomi di malessere generale, come la mancanza di respiro, fastidio al torace e palpitazioni.

Lo studio ha accertato che 28.955 persone avevano avuto un arresto cardiaco extra-ospedaliero durante il periodo di studio di 14 anni (tra il 2001 e il 2014), persone con età media di 72 anni, di cui il 67% uomini.

Analizzando i contatti con il medico di base nelle settimane dell’anno precedente l’arresto cardiaco, hanno constatato che nelle 2 settimane precedenti il contatto era salito del 54% rispetto alla norma.

Mentre negli ultimi anni è stato fatto molto per promuovere la cultura della cardioprotezione, far conoscere il defibrillatore come strumento salvavita, ed anche promuovere formazione delle manovre di primo soccorso anche nel mondo laico, gli aspetti relativi legati alla prevenzione dell’arresto cardiaco a partire dai primi segnali indicatori, sono ancora poco noti, anzi, molto spesso l’arresto cardiaco e l’infarto vengono confusi.

Non si tratta di un aspetto banale se pensiamo che l’arresto cardiaco extra-ospedaliero è la 3° causa di morte al mondo, e solo in Italia ogni anno muoiono 60.000 persone, circa 168 ogni giorno.

E’ quindi importante sia avere le competenze di primo soccorso che un corso BLSD offre, ma allo stesso tempo avere la consapevolezza che in seguito ai segnali di malessere indicati sopra, sia opportuno contattare in tempi rapidi il proprio medico curante oppure recarsi presso una struttura ospedaliera per una visita di controllo.

Prevenzione, formazione e consapevolezza salvano la vita.

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Bambino di 10 anni in arresto cardiaco, vigilante salva la vita con massaggio cardiaco

Un bambino di 10 si accascia a terra, colto da arresto cardiaco improvviso.

Il fatto si è svolto venerdì 31 Luglio nei pressi una rotatoria vicino all’Ikea a Dragonara, a San Giovanni Teatino (Chieti).

Riccardo Esposito, 31 anni, vigilante dell’azienda CoopService, ha notato lungo la strada l’evento, precipitandosi a prestare soccorso.

Dopo avere allertato i soccorsi del 118, Riccardo Esposito ha deciso di mettere in pratica la RCP (rianimazione cardio-polmonare) appresa durante i corsi di formazione BLSD effettuati in precedenza presso l’associazione di Torre Santa Susanna.

In seguito a un lungo massaggio cardiaco, il bambino riapre gli occhi, ancora prima dell’arrivo dell’ambulanza.

Nella speranza di non dover mai mettere in pratica tali manovre, avere acquisito le competenze di primo soccorso con un corso BLSD della durata di 6 ore, può fare la differenza tra la vita e la morte, proprio come in questo caso.

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In arresto cardiaco nel Parco di Monza, salvato con massaggio cardiaco e defibrillatore

Sabato 4 luglio un uomo di 61 anni, mentre stava percorrendo viale dei Tigli all’interno del Parco di Monza, è stato colto da arresto cardiaco.

I primi a intervenire sono stati gli uomini della protezione civile, addestrati anche nel primo soccorso, rianimazione cardio-polmonare e l’impiego del defibrillatore, che hanno da subito compreso la situazione e avviato le manovre di rianimazione in attesa dei soccorritori del 112/118 che erano stati prontamente allertati.

Sono state necessarie diverse scariche con il defibrillatore per ripristinare la normale attività cardiaca.

L’uomo è stato quindi trasportato d’urgenza all’Ospedale San Gerardo di Monza, nel reparto di terapia intensiva.

Sono numerosi i casi di arresto cardiaco che si sono registrati presso il Parco di Monza, uno tra i maggiori parchi storici europei, il 4° recintato più grande d’Europa e il maggiore circondato da mura. Ha una superficie di 688 ettari ed è situato a nord della città, tra i comuni di Monza, Lesmo, Villasanta, Vedano al Lambro e Biassono.

Brianza per il Cuore proprio per questo motivo nel corso degli anni ha donato e fatto installare 11 defibrillatori di accesso pubblico nel parco. In totale ce ne sono ben otto.
Nella piantina all’interno del Parco di Monza sono segnalate le posizioni esatte dove sono stati collocati i Dae.

Il DAE pubblico è davvero fondamentale. In ambienti così vasti, può non essere immediato individuare una persona colpita da arresto cardiaco improvviso.

La persona colpita da ACI ha solo pochi minuti a disposizione per poter essere salvata, ma tra l’identificare il soggetto, allertare i soccorritori, ed il loro raggiungimento all’interno del parco, soprattutto come il grande Parco di Monza, può portare ad avere tempi molto più lunghi di quelli realmente a disposizione.

In attesa che i defibrillatori divengano obbligatori per la Pubblica Amministrazione e in altri contesti, i DAE pubblici installati continuano a salvare vite.

La possibilità di salvataggio aumenta sensibilmente, se i cittadini sono formati nelle manovre di primo soccorso, un bagaglio di esperienza che porteranno sempre con loro.
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Scontro frontale tra auto, infermieri presenti salvano donna in arresto cardiaco

L’incidente è avvenuto all’altezza del casello autostradale di Carisio, in provincia di Vercelli, Piemonte.

Sono state coinvolte frontalmente due vetture, sulle quali viaggiavano una coppia di pensionati e un ragazzo di 21 anni.

Dopo lo schianto frontale, il cuore della donna ha cessato di battere.

Due infermieri che si trovavano poco distante, in attesa della partenza di un bus per Milano, si sono subito recati sul luogo dell’incidente, e dopo aver verificato che la donna era in arresto cardiaco hanno avviato le manovre di rianimazione cardiopolmonare.

Manovre non semplici, a causa della posizione della donna, incastrata tra le lamiere della vettura.

Gli infermieri sono comunque riusciti a praticarle il massaggio cardiaco, abbassando completamente lo schienale del sedile. Grazie al loro intervento il suo cuore ha ripreso a battere, ma le sue condizioni sono rimaste comunque molto critiche.

Una volta estratta dall’auto dai vigili del fuoco, i mezzi di soccorso del 118 hanno provveduto al trasporto in urgenza all’ospedale di Novara.

Ancora una volta una rianimazione cardio-polmonare con esito salvavita, eseguita dai presenti all’evento, in attesa dell’arrivo dei soccorritori del 118.

In questo caso i soccorritori erano infermieri, ma gli eventi che segnaliamo vedono per la maggior parte dei casi persone laiche, non professionisti.

Un corso di formazione BLSD della durata di 4-6 ore, consente di avere con se un bagaglio di informazioni, procedure e competenze, che risulteranno decisive nel caso in cui ci imbattessimo in situazioni analoghe.


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