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Salva una donna in fase di soffocamento con la manovra di Heimlich

Salva una donna in fase di soffocamento con la manovra di Heimlich.
Il fatto è accaduto a Carapelle, in provincia di Foggia

E’ la seconda volta che Luca Lo Russo, ho 28 anni, salva l’anziana coinquilina, affetta dal morbo di Parkinson, dal soffocamento.

L’ultimo episodio è avvenuto nei giorni scorsi verso l’ora di pranzo, quando il figlio della donna ha bussato a tutte le porte del condominio. Ad accorre è stato Luca, che ha praticato prontamente la manovra di Heimlich e 15 colpi interscapolari dietro la schiena, disostruendo le viee aeree della donna, salvandole la vita.

Poco più di un anno fa, si verificò una situazione analoga. In quell’occasione furono necessarie 3 compressioni della manovra di Heimlich.

Solo in Italia, si registra 1 morto per soffocamento ogni settimana (circa 50 ogni anno), 1 .000 ospedalizzati all’anno per eventi di soffocamento.


Chiunque dovrebbe sapere e poter intervenire con manovre di primo soccorso in caso di emergenza.

In questi casi, come nel caso di arresto cardiaco, l’arrivo dei mezzi dei volontari di emergenza o del 118, nella maggior parte dei casi, non possono raggiungere i soggetti in tempi utili.

Le manovre di disostruzione delle vie aeree vengono affrontate all’interno dei corsi BLSD (disostruzione vie aeree nell’adulto) e PBLSD (disostruzione vie aeree bambini e lattanti.
Inoltre è possibile accedere a corsi specializzati sulla sola disostruzione delle viee aeree.Contattaci per maggiori informazioni sui corsi di Primo Soccorso, BLSD, PBLSD e disostruzione delle vie aeree che HS Academy svolge su tutto il territorio nazionale.

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L’arresto cardiaco non ha età, muore bambina di 10 anni a Siena

Spesso quando pensiamo all’arresto cardiaco, immaginiamo che colpisca per lo più anziani e persone di mezza età, difficilmente immaginiamo che possa colpire anche bambini.

In realtà l’arresto cardiaco, seppur concentrato in fasce di età sopra i 30 anni, può colpire chiunque, a prescindere da età e genere, spesso in modo del tutto repentino.

Per questo motivo prende il nome di Arresto Cardiaco Improvviso, o Morte Cardiaca Improvvisa.

Questo è quanto è accaduto anche la notte tra sabato 13 e domenica 14 Febbraio, quando una bambina di 10 anni in arresto cardio-circolatorio a seguito di un malore avvertito in casa, è deceduta dopo essere stata portata in emergenza con i mezzi del 118 al pronto soccorso del Santa Maria alle Scotte di Siena.

Gli operatori del 118 appena giunti nell’abitazioni, hanno avviato le manovre di rianimazione cardio-polmonare, proseguite anche durante il trasporto verso l’ospedale, proseguite in seguito dagli operatori sanitari, tuttavia senza successo.

Cosa possiamo fare per ridurre questi drammi?

  • Fare un corso di primo soccorso BLSD della durata di 4-6 ore, per acquisire le competenze necessarie ad effettuare le manovre di rianimazione cardio-polmonare in caso di necessità.Effettuare un corso BLSD consente di riconoscere tempestivamente i segni di arresto cardiaco, ed intervenire in modo mirato ed in tempi utili
  • Dotarsi di un defibrillatore in casa. Oggi il defibrillatore è da considerare alla pari di un termometro, saturimetro e misuratore di pressione (sfigmomanometro), che abbiamo comunemente nelle nostre abitazioni. Oggi è possibile acquistare defibrillatori molto validi, con soluzioni rateizzate al costo di soli 25/mese
    L’arresto cardiaco si può contrastare, è necessario promuovere la cultura della cardioprotezione e effettuare poche azioni ma molto concrete.

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Costo Defibrillatore

Quanto costa un defibrillatore? Il costo del defibrillatore è da considerare nel ciclo di vita del dispositivo.

Il costo del defibrillatore è dato infatti, oltre dal prezzo di acquisto, dal costo di manutenzione (sostituzione elettrodi e batteria alla loro scadenza, differente dal termine della garanzia del defibrillatore).

Non tutti i defibrillatori sono uguali, le variabili principali sono:

  • Qualità: alcuni defibrillatori vengono sviluppati in paesi sviluppati, soggetti a norme di produzione rigide, altri in paesi con una normativa e standard qualitativi molto meno restringenti.Cosa vedere quindi? Se non è noto il paese di produzione del DAE, può essere un campanello di allarme.Altro aspetto che testimonia la qualità del prodotto, sono le certificazioni che possiede: confronta le certificazioni tra i vari modelli, tenendo conto che la più selettiva e importante è l’americana FDA.
  • Garanzia: i defibrillatori hanno garanzie variabili tra 3 e 8 anni. Acquistare una DAE a basso prezzo fuori garanzia già appena passati 3 anni dall’acquisto è senz’altro poco conveniente.
  • Assicurazione: i defibrillatori HeartSine hanno una assicurazione contro malfunzionamenti con una copertura di 13 milioni di Euro. Controlla se il defibrillatore che stai valutando è coperto da assicurazione in caso di malfunzionamento. Nel caso di malfunzionamento non coperto (oltre ai 2 anni di garanzia di legge), sarai costretto a effettuare un nuovo acquisto.
  • Costo e scadenze Consumabili: batteria e elettrodi vanno sostituiti regolarmente alla scadenza, che varia da 2 a 5 anni in funzione dei vari modelli. Il costo dei consumabili /batteria + elettrodi) può variare da 120 Euro a 400 Euro (con date di scadenza variabili, come visto in precedenza).

Vi invitiamo a leggere il post dedicato al Costo del Defibrillatore, con tutti gli approfondimenti necessari per effettuare una valutazione consapevole e senza sorprese!

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ICE, il sistema internazionale per identificare i contatti da chiamare sul proprio telefono cellulare in caso di emergenza

Il sistema ICE (“In Case of Emergency”, ovvero “In Caso di Emergenza”) è sviluppato nel 2005. Lo scopo era quello di consentire ai soccorritori (118, vigili del fuoco, forse dell’ordine, etc..) di identificare le persone, in genere familiari o parenti, da contattare per ottenere informazioni mediche in caso di necessità specifiche, oltre per aggiornarle sull’evento.

Il sistema si basa sul principio che le persone salvino in rubrica sotto l’acronimo ICE una o più persone da contattare in caso di emergenza, ad esempio “ICE1 Mamma”, “ICE2 Alberto” (marito), etc..

Tuttavia nel caso di incidente o emergenza, il soggetto potrebbe essere incosciente e l’accesso al allo smartphone molto probabilmente sarà protetto da password.

Avere un contatto ICE nella rubrica non servirebbe a niente.

Per questo motivo è importante prevedere il download di APP specifiche disponibili sia per sistemi Android, sia per sistemi iOS, in grado di mostrare le informazioni di contatto direttamente sulla schermata di blocco del dispositivo.
E’ possibile fare ricerche di queste APP cerando le parole “ICE” o “ICE lock screen” per individuare quella più adatta alle tue necessità.
Una volta individuata l’APP, andrà installata e dovranno essere inserite tutte le informazioni richieste.

Una alternativa oppure da utilizzare in parallelo con il sistema ICE, ma con lo stesso scopo, sono i dispositivi con tecnologia NFC, in genere braccialetti, con apposite sigle identificative, che contengono in formato digitale informazioni personali e mediche del soggetto. Tali informazioni sono disponibili alla consultazione i dati da parte dei soccorritori (gruppo sanguigno, allergie, malattie, patologie, ecc…) direttamente sui loro telefoni cellulari o altri dispositivi utilizzati dei soccorritori in grado di comunicare con questa tecnologia.

Il sistema ICE è stato apprezzato da una parte dei soccorritori, ma allo stesso tempo ha ricevuto molte critiche.

Le maggiori criticità riscontrate sono:

  1. in caso di emergenza il soccorritore si deve occupare del ferito e non del telefonino
  2. il cellulare è un oggetto che spesso si rompe in caso d’incidente
  3. nessun corso insegna ai soccorritori come si accede alla rubrica di ogni marca e modello di cellulare
  4. frugare nella rubrica del cellulare potrebbe essere considerata una violazione perseguibile della privacy
  5. la sigla ICE funziona in inglese (e in italiano), ma non in altre lingue
  6. se il telefonino è spento o molto scarico, bloccato con un PIN ma non è installata l’apposita APP per accedere a schermo bloccato, il sistema è inutile
  7. lo standard non viene rispettato appieno, e talvolta in rubrica i contatti vengono contraddistinti in modo differente (ad esempio 1ICE, 2ICE ecc.)
  8. Aggiungere la voce ICE al proprio cellulare potrebbe scoraggiare dall’uso di precauzioni ben più efficaci (come un foglio di carta con riportati i contatti dei parenti e le proprie notizie mediche)
  9. Registrare in rubrica “ICE1 Alberto” (nell’ipotesi che sia il nome del marito della persona che utilizza il sistema), questi significherebbe che telefonate e messaggistica in entrata e in uscita con il marito sarebbero rivolte anzichè al contatto “Alberto” al contatto “ICE1 Alberto”.

Perché questo articolo?
Abbiamo detto che il sistema ICE seppur con una buona utilità è oggetto di molte critiche.
HS Academy forma medici, infermieri, vigili del fuoco, forze dell’ordine, soccorritori, laici, con corsi di primo soccorso, BLSD, antincendio, sicurezza, e molto altro.
Avere questo tipo di conoscenza, può portare il soccorritore o il sanitario (probabilmente la persona più indicata, poiché in Italia non è il soccorritore che si deve occupare di questi aspetti), a sfruttare questo sistema in caso di reale bisogno.

E’ possibile utilizzare il sistema ICE anche solo in modalità temporanea, ad esempio se andiamo all’estero, può essere di aiuto in caso di emergenza questo servizio da parte dei soccorritori che non conoscono la nostra lingua e che avrebbero maggiori difficoltà a mettersi in contatto con familiari per avere un nostro quadro clinico in tempi rapidi.


Il braccialetto NFC rimane un sistema molto valido, soprattutto per persone con patologie (diabete, etc..).

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Circolare Ministero della Salute formazione operatori sanitari, aziende e laici

Di seguito riportiamo integralmente la circolare diffusa dal Ministero della Salute, direzione generale della prevenzione sanitaria, in data 7 gennaio 2021, al fine di chiarire dubbi in merito alla formazione di primo soccorso, antincendio e BLSD per operatori sanitari, aziende e laici.

Oggetto: Indicazioni emergenziali per il contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nelle operazioni di primo soccorso e per la formazione in sicurezza dei soccorritori – Integrazione.

Sono giunte alla scrivente direzione numerose richieste di chiarimenti in merito alla circolare del 23/06/2020 (prot. n.21859) alla luce delle disposizioni normative dettate dagli ultimi DPCM del 3 novembre e del 3 dicembre 2020.

Pertanto, il presente documento costituisce un’integrazione utile ad armonizzare le procedure in oggetto con la finalità di renderle uniformi su tutto il territorio nazionale: infatti, circa l’organizzazione e prosecuzione dei corsi di primo soccorso BLSD (Basic Life Support and Defibrillation), numerose realtà territoriali e regionali ne hanno disposto la sospensione alla luce dell’attuale situazione pandemica e nel rispetto delle restrizioni alla formazione descritte nei citati DPCM.

Fatti salvi i numerosi protocolli redatti per l’esecuzione in sicurezza dei corsi suddetti, si rammenta la necessità che gli stessi continuino ad essere svolti, soprattutto con la finalità di rispondere agli obblighi normativi previsti principalmente dal decreto legislativo 81/2008.

A tal riguardo, va innanzitutto considerato l’art 15, lettera u), laddove tra le misure generali di tutela si includono le misure di emergenza da attuare in caso di primo soccorso, di lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori e di pericolo grave e immediato; l’art 18 alla lettera b), dispone che il datore di lavoro ha l’obbligo di designare preventivamente i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell’emergenza; e, come previsto alla lettera i), di adempiere agli obblighi di informazione, formazione e addestramento.

Al fine di rispondere ai suindicati obblighi normativi, il datore di lavoro, nel formare i propri dipendenti designati per le attività di primo soccorso deve strutturare i più idonei percorsi tra i quali si annovera il corso BLS-D.

Pertanto i corsi in oggetto, con le cautele del caso, e con le specifiche di sicurezza anti-contagio fornite dalle summenzionate circolari, devono essere organizzati e svolti anche nella presente fase pandemica, affinché il datore di lavoro possa svolgere a norma di legge la propria sorveglianza in materia di tutela e sicurezza negli ambienti di lavoro.

I corsi di formazione per il primo soccorso BLSD sono pertanto assimilabili a quelli consentiti dal DPCM 3 dicembre 2020, art. 1, comma 10, lettera s).

Va altresì specificato che la formazione continua del personale sanitario dei sistemi di emergenza territoriale non può essere sospesa o rimandata, per evidenti motivi di mantenimento della capacità operative; per di più, il possesso del titolo rilasciato a fine corso rappresenta per alcuni profili professionali requisito necessario per la presa di servizio.

Il rischio da COVID-19 si è andato ad aggiungere ad altri fattori quali le malattie cardiovascolari, che rappresentano ancora la principale causa di morte nel nostro paese, essendo responsabili del 35% di tutti i decessi; per tale motivo si ritiene che la formazione al primo soccorso sia necessaria anche per i soccorritori laici, che rappresentano i “first responder” nelle situazioni di emergenza.

La fase dell’addestramento alle abilità tecniche e manuali della RCP (rianimazione cardiopolmonare), può avvenire soltanto “in presenza”, considerata l’irrinunciabile esigenza di praticare in modo diretto le manovre di Basic Life Support su simulatori.

Tra tutte le misure di contenimento del contagio previste nella circolare del 23 giugno, si sottolinea l’importanza che i direttori dei Centri di formazione mantengano un registro con i numeri di telefono e gli indirizzi di posta elettronica di ogni discente ai fini di poter implementare un’adeguata attività di contact tracing in caso di contagio scoperto dopo il corso; ovviamente sarà necessario comunicare al discente la necessità/obbligo di informare il Centro di formazione in caso sviluppi sintomi sospetti o positività al tampone fino a 14 giorni dopo il corso.

Queste attività di “tracciamento” ai fini del contenimento di eventuali nuovi focolai di COVID-19 sono volte anche a rassicurare i discenti.

Si sollecita la diffusione della presente nota integrativa e della Circolare del 23 giugno in ogni forma possibile.

Il Direttore generale
Prof. Giovanni Rezza

Fonte:
https://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf?anno=2021&codLeg=78121&parte=1%20&serie=null

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Bari, arresto cardiaco in strada salvata da dottoressa e vigile del fuoco fuori servizio

Il fatto è accaduto nei giorni scorsi a Putignano, comune di 26.000 abitanti in provincia di Bari.

Una anziana è stata colta da arresto cardiaco improvviso nelle vie del centro, cadendo a terra priva di sensi.

Una vettura della polizia locale che stava transitando in zona ha prontamente allertato il 118, ma l’ambulanza di Putigliano era già impiegata in un altro intervento.

La situazione è stata notata da una giovane dottoressa che stava transitando in zona, che si è subito prestata a avviare le manovre di primo soccorso, e dopo aver verificato che si trattava di un arresto cardiaco, ha avviato le manovre di rianimazione cardio-polmonare.

Anche un vigile del fuoco fuori servizio ha assistito alla scena. Il vigile si è immediatamente attivato per reperire un defibrillatore, individuato all’ingresso del comune.

All’arrivo del vigile la donna aveva di nuovo il battito, ed è stata presa in carico dai soccorritori del 118, arrivati sul posto 25 minuti dopo.

Come abbiamo già avuto modo di dire nei nostri post:

  • Nel 2020 i decessi per arresto cardiaco sono aumentati di 3 volte rispetto all’anno precedente, ed uno dei motivi principali è dovuta a tempi di intervento più lunghi dei mezzi di soccorso, molto impegnati per chiamate legate al Covid-19.
  • Avere una conoscenza di primo soccorso può salvare una vita. In caso di arresto cardiaco sia hanno a disposizione pochi minuti per poter salvare una vita. Chiunque può acquisire queste competenze e svolgere queste manovre salvavita con un corso BLSD della durata di 6 ore.
  • In attesa che il defibrillatore divenga obbligatorio nella Pubblica Amministrazione, coloro che lo hanno già in dotazione svolgono un ruolo di prevenzione e tutela dei propri cittadini di estrema importanza.

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Studio relazione sonno e arresto cardiaco, pubblicato dai ricercati su Circulation, rivista di AHA


L’insufficienza cardiaca colpisce oltre 26 milioni di persone in tutto il mondo e sta aumentando in modo allarmante. In Italia ogni anno muoiono circa 60.000 persone.

Evidenze emergenti hanno collegato al sonno parte delle problematiche di insufficienza cardiaca.

I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista di AHA – American Heart Association, Circulation.

In questo studio è stata indagata la relazione tra questo modello di sonno sano e il rischio di insufficienza cardiaca.

I soggetti inizialmente individuati erano composti da 502.505 partecipanti di età compresa tra 37 e 73 anni al momento del reclutamento (2006-2010).
Sono però stati esclusi i partecipanti con insufficienza cardiaca e quelli con informazioni mancanti sui comportamenti del sonno basale, lasciando un totale di 408.802 partecipanti per l’analisi.

Lo studio è stato approvato dal National Health Service National Research Ethics Service e dall’Institutional Review Board della Tulane University.

I comportamenti relativi al sonno sono stati raccolti attraverso un questionario fornito ai partecipanti.

È stato creato un punteggio del sonno sano combinando cronotipo, durata del sonno, insonnia, russamento ed eccessiva sonnolenza diurna.

La durata del sonno è stata classificata in 3 gruppi:

  • Breve: <7 ore/giorno
  • Raccomandato: 7-8 ore/giorno
  • Prolungato: >8 ore/giorno.

Tra i 408.802 partecipanti allo studio, un totale di 5.221 casi di insufficienza cardiaca sono stati registrati durante un follow-up mediano di 10 anni.

L’associazione tra il punteggio del sonno sano e l’incidenza dell’insufficienza cardiaca è stata stimata dai modelli di rischio di distribuzione e di sottodistribuzione Fine-Gray, tenendo conto del rischio di mortalità concorrente.

Il punteggio del sonno sano è stato inversamente associato all’incidenza di insufficienza cardiaca in tutti e 3 i modelli.

In conclusione, secondo i ricercatori, gli adulti che dormono bene hanno il 42% di probabilità in meno di soffrire di arresto cardiaco rispetto a soggetti che non dormono correttamente.

I ricercatori indicano come modello di sonno corretto:

  • alzarsi presto al mattino;
  • dormire circa 7-8 ore per notte;
  • non soffrire di insonnia, russamento o eccessiva sonnolenza durante il giorno.

Oltre all’incidenza del sonno, è da tenere presente che per avere un cuore ed in generale un quadro cardio-circolatorio ottimale, è altrettanto importante una corretta alimentazione, evitare di fumare, fare regolarmente attività fisica.

Fonte:
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Un arresto cardiaco tra le mura domestiche, la causa della morte di Maradona

Il 2 novembre 2020, pochi giorni dopo aver compiuto 60 anni, Diego Armando Maradona viene portato d’urgenza in una clinica di La Plata a causa stress e ansia.

Durante il ricovero e le analisi di accertamento, il 4 novembre a Buenos Aires, subisce un intervento al cervello per la rimozione di un ematoma, conseguenza di un trauma cranico.

Tornato nella sua casa di Tigre la convalescenza, muore il 25 novembre per un arresto cardiaco improvviso.

I medici che erano a fianco di Maradona hanno tentato invano di salvarlo praticando da subito le manovre di primo soccorso e la rianimazione cardio-polmonare.

In nessuna news si è mai fatta menzione del defibrillatore, che quindi è verosimile che non sia stato presente in un momento decisivo come l’arresto cardiaco improvviso.

E’ importante dare il giusto valore al defibrillatore, che dovrebbe essere presente in tutte le case, come strumento salvavita alla portata di tutti.

Bastano 6 ore di formazione con un corso BLSD per essere abilitati all’utilizzo del defibrillatore.

Un ottimo defibrillatore costa circa €1200 (iva compresa), al quale dobbiamo aggiungere 1 cambio batteria elettrodi dopo 4 anni (€150 iva compresa).
Il costo è quindi di circa €14/mese. Con questa spesa possiamo cardioproteggere la nostra famiglia, con un tasso di salvataggio e offrire una seconda possibilità di vita attorno all’80%.

Maradona è stato senz’altro uno tra i più grandi calciatori di sempre, che con la palla riusciva a fare con naturalezza qualsiasi cosa.

Amato da tutti i calciatori, apprezzato da tutti gli sportivi, ammirato dai grandi personaggi e leader dei nostri tempi, Maradona ha segnato la storia del calcio. Ciao Maradona.

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Corso Eco FAST, ecografia d’urgenza per trauma addominale

L’eco FAST è un metodo utilizzato nella medicina d’urgenza, che consiste in uno screening eseguito sul paziente attraverso l’impiego di ultrasuoni per la ricerca di sangue che si raccoglie intorno al cuore o all’addome in seguito ad un trauma.

L’acronimo eco FAST si riferisce a “Focused Assessment with Sonography for Trauma”, ovvero ad una “Valutazione mirata con ecografia per trauma”.

Lo scopo principale è di identificare un’emorragia interna in un paziente politraumatizzato.

Il prossimo corso eco FAST di HS Academy si svolgerà venerdì 11 dicembre 2020 e sabato 12 dicembre 2020 a Roma, in Viale Palmiro Togliatti 1640.

Il corso eco FAST è a numero chiuso, massimo 12 partecipanti, e prevede momenti alternati di teoria e pratica supervisionata su modelli reali sani.

PROGRAMMA CORSO eco FAST

  • Fisica e Fisiologia degli ultrasuoni;
  • Strumentazione Ecografica;
  • Acquisizione dell’immagine e artefatti;
  • Refertazione;
  • Anatomia ecografica dei vasi, apparato respiratorio e cuore, cavità peritoneale, organi addominali e pelvi;
  • Integrazione dell’ecografia nella gestione del trauma, del paziente con insufficienza respiratoria, del paziente con addome acuto;
  • Incannulazione eco guidata delle vene centrali.

Quota di partecipazione €350 (iva inclusa), con possibilità di rilascio 30 crediti ECM in omaggio.

Gli ECM vengo rilasciati in modalità FAD (Formazione A Distanza) con iter formativo da svolgere online.

Il trauma addominale rappresenta una causa di accesso frequente in Pronto Soccorso.
Il tempo ha ruolo determinante nell’analisi precoce delle conseguenze del trauma e nel loro trattamento mirato e tempestivo.
Il politrauma è connotato dalla presenza, nello stesso paziente, di un insieme di danni traumatici potenzialmente fatali, che interessano più regioni del corpo (testa, torace, addome ed estremità).

Maggiori informazioni sul corso eco FAST: https://vknp0r50cz6.c.updraftclone.com/ecofast/
Pagina di iscrizione al corso eco FAST 11-12 dicembre 2020 a Roma: https://vknp0r50cz6.c.updraftclone.com/evento/corso-ecofast-eco-fast-ecografia-emergenza-roma/?instance_id=1950

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Ragazza di 21 anni muore per arresto cardiaco avvenuto in casa

Fortuna Esposito, questo il nome della ragazza di 21 anni morta in seguito a un arresto cardiaco avvenuto nella sua abitazione di Marano, Comune di Napoli.

Iimmediata la richiesta la chiamata al 118 da parte dei genitori.

Trasportata all’Ospedale San Giuliano di Giugliano in Campania, nonostante i tentativi dei medici del Pronto Soccorso di rianimarla, la ragazza purtroppo non è sopravvissuta.

Spesso non pensiamo (o non conosciamo) lo scenario dell’arresto cardiaco, oppure pensiamo che possa accadere a qualcun altro, magari anziano e con gravi patologie cardio-circolatorie.

In realtà, l’arresto cardiaco in Italia colpisce 1 persona ogni 1.000 abitanti, con una frequenza di circa 7 ogni ora. Prende il nome di arresto cardiaco improvviso, proprio perché può colpire chiunque, senza distinzione di genere o età.

Solo intervenendo nei primissimi minuti dall’insergere dall’evento le chance di salvare la vita sono elevate. Tali tempistiche, sono difficilmente compatibili con l’arrivo dei mezzi del 118.

Tuttavia è possibile ridurre drasticamente il numero di morti fino all’80%, grazie a questi 2 punti:

  • Conoscenza delle manovre di primo soccorso (è sufficiente un corso BLSD di 6 ore)
  • Avere nelle proprie abitazioni un defibrillatore (noleggiabile al costo di circa 1 pizza al mese) oppure avere già identificato nella immediate vicinanze della propria abitazione i defibrillatori disponibili (presso società sportive, ad accesso pubblico, presso aziende e negozi, etc..)

Per maggiori informazioni sui corsi di formazione BLSD e PBLSD che HS Academy svolve su tutto il territorio nazionale, contattaci.