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Entra in vigore il DL del 12 aprile 2019 relativo alle norme tecniche di prevenzione incendi

Il 20 ottobre 2019, trascorsi i 180 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale (N° 95 del 23/04/19), entra in vigore il Decreto del 12 aprile 2019 relativo alle norme tecniche di prevenzione incendi, a modifica del precedente Decreto del 3 agosto 2015, ai sensi dell’articolo 15 del decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139.


La modifica del DL proviene dalla necessità di proseguire l’azione di semplificazione dell’attuale normativa che regolamenta la prevenzione degli incendi, più vicino agli standard internazionali e con maggiore impiego delle tecnologie disponibili oggigiorno.


Le modifiche al codice di prevenzione incendi prevede l‘eliminazione del “doppio binario” per la progettazione antincendio delle attività soggette al controllo da parte dei Vigili del Fuoco.


Con l’entrata in vigore del DL, termina il periodo transitorio (durato circa 4 anni) di applicazione volontaria del codice di prevenzione incendi per la sola progettazione delle attività che non erano dotate di specifica regola tecnica.


Sono 42 le attività soggette a modifica rispetto alla regolamentazione precedente, comprese nell’Allegato 1 del DPR n. 151/2011, per le quali la Regola Tecnica Orizzontale (RTO) del Codice diventerà l’unico riferimento progettuale.
All’interno del DL 12 aprile 2019, vengono introdotti 2 nuovi elementi:

  1. Ampliamento del campo di applicazione del DM 3 agosto 2015 e s.m.i. ad alcune attività (da 19 a 26, 69, 72 e 73 dell’allegato I al DPR n. 151/2011)
  2. Obbligatorietà dell’utilizzo del Codice per la progettazione delle attività tradizionalmente “non normate”, in sostituzione dei “criteri tecnici di prevenzione incendi“.

Il Ministero dell’Interno, con circolare del 15 ottobre 2019 inoltre, ha ritenuto opportuno evidenziare i principali elementi di novità introdotti dal DM 12 aprile 2019 entrato in vigore lo scorso 20 ottobre.


L’articolo 2 del Decreto Ministeriale del 12 aprile 2019 ha ampliato l’elenco delle attività ricomprese in allegato I del D.P.R. 151/2011 a cui applicare le modalità di progettazione del c.d. Codice di prevenzione incendi; si segnalano, ad esempio, le attività dalla n. 19 alla n. 26 e la n. 73 che, invece, erano escluse dall’originario campo di applicazione del D.M. 3 agosto 2015.

Per le attività di nuova realizzazione, con esclusione di quelle puntualmente elencate al successivo art. 3, le norme tecniche allegate al Codice diventano l’unico strumento di progettazione ammesso.


Nei commi 3 e 4 sono fornite indicazioni riguardo alle modalità di progettazione per le attività esistenti che sono oggetto di modifiche e/o ampliamenti dopo l’entrata in vigore del decreto in argomento.


Al comma 5, viene previsto che le norme allegate al Codice possano essere di riferimento per la progettazione, la realizzazione e l’esercizio, non solo delle attività “sottosoglia”, ossia che non rientrano nei limiti di assoggettabilità previsti nell’allegato I del D.P.R. 151/2011, ma anche per quelle che non sono elencate nel citato D.P.R.; le attività del comma 5 che optano per l’applicazione del nuovo approccio progettuale sono esonerate dall’applicazione delle normative di tipo tradizionale.


L’articolo 3 del D.M. 12 aprile 2019 ha introdotto nel Decreto Ministeriale 3 agosto 2015 l’articolo 2-bis che definisce le modalità applicative alternative.
Si fa salva la possibilità di applicare le normative di tipo tradizionale (elencate all’art. 5, comma 1 bis) in alternativa alle norme tecniche allegate al Codice, per talune attività dell’allegato I al D.P.R. 151/2011, già regolate da specifica disposizione di prevenzione incendi che, attualmente, sono: alberghi, scuole, attività commerciali, uffici ed autorimesse (ad esempio, il responsabile di un’attività ricettiva turistico alberghiera potrà ancora optare tra l’applicazione del D.M. 9 aprile 1994 e s.m.i. o del D.M. 9 agosto 2016).


Per tali attività permane in vigore, pertanto, il regime del cosiddetto doppio binario. Nella circolare – in allegato – è presente in tal senso uno schema riepilogativo delle indicazioni sopra illustrate.

HS Academy eroga corsi di formazione per Addetti Antincendio e Istruttori Antincendio.


Il Corso di formazione per l’addetto antincendio ai sensi del D.Lgs n.81/2008. L’art. 8, comma 1, lettera b) e l’art. 43, comma 1, lettera b) del D.Lgs. n.81/2008.
I corsi sono suddivisi in funzione del rischio basso, medio o alto, ed hanno conseguentemente durata, programma e costi dedicati.


Il corso per Istruttori antincendio prevede 3 giorni di formazione. E’ prevista una prova scritta, pratica e mcro-teaching.

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Oggi 16 ottobre è la giornata mondiale World Restart a Heart

Il World Restart a Heart Day è una manifestazione ideata e promossa da ILCOR (International Liaison Committee on Resuscitation), che ha l’obiettivo di diffondere le manovre salvavita di primo soccorso in tutto il mondo, con numerose iniziative collegate che si svolgono principalmente in contemporanea il 16 ottobre di ogni anno.


ILCOR è stato costituito nel 1992 per creare un collegamento tra le principali organizzazioni di rianimazione in tutto il mondo.

ILCOR si riunisce 2 volte all’anno, alternando di solito una sede negli Stati Uniti e una sede in altre parti del mondo. In collaborazione con l’AHA (American Heart Association), ILCOR ha prodotto le prime Linee Guida internazionali per la RCP nel 2000.


In Italia sono numerose le iniziative di informazione e formazione previste per questa giornata, principalmente orientati al primo soccorso, RCP, BLS, BLSD, disostruzione vie aeree.


E’ importante che quante più persone possibili vengano a conoscenza di queste manovre salvavita.


Un corso BLSD della durata di 6 ore può salvare una vita, perché fornisce informazioni su come attivarsi in caso di urgenza, divenendo un bagaglio culturale ed esperienziale che sarà possibile portarsi sempre con se.


Se sei interessato ad un corso di formazione di primo soccorso e BLSD contattaci troveremo il corso più adatto e vicino alla tua aerea geografica.

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A Pavia si attiva primo cittadino “First Responder” chiamato per intervento BLSD

Dopo la presentazione del progetto voluto da AREU e Pavia nel Cuore tenuto il 25 settembre, numerose persone si sono già registrate sull’APP “SafetyGo” e si sono candidati come “First Responder”, ovvero si mettono a disposizione della centrale operativa del 118 per essere contatti come operatori BLSD locali, per intervenire rapidamente, in parallelo ai soccorritori, in caso si trovassero in prossimità di una persona colta da arresto cardiaco improvviso.


E’ di pochi giorni fa la notizia che un “First Responder” che si trovava nelle vicinanze di una persona colta da arresto cardiaco, è stato contattato ed inviato sul posto, raggiunto in soli 6 minuti, assieme all’automedica.


E’ la dimostrazione che 1 cittadino può fare la differenza in questi casi.
In questa occasione il mezzo di soccorso era libero e disponibile ma se fosse stato più lontano, magari di rientro da un altro soccorso, la rapidità del First Responder avrebbe potuto cambiare le cose.


Maggiore sarà il numero di First Responder, maggiore sarà la copertura del territorio e la possibilità di raggiungere in tempi veramente rapidi le persone in arresto cardiaco.


L’Azienda Regionale Emergenza Urgenza (A.R.E.U.) di Pavia (AAT118 Pavia) precisa che tutti coloro che desiderano candidarsi come First Responder , possono farlo tramite l’APP SafetyGo.

Nell’APP potranno caricare la foto di un attestato BLSD conseguito negli ultimi 2 anni, ed attendere poi la verifica da parte degli operatori ed un loro contatto.


L’APP ha lo scopo di aumentare le possibilità di sopravvivenza delle vittime che necessitano di manovre di primo soccorso, attraverso un’assistenza precoce.

Infatti, l’applicazione consente ai soccorritori di ricevere notifiche push trasmesse dai soli servizi di emergenza che possiedono la piattaforma SafetyGo.


L’APP SfetyGo è gratuita e disponibile per iOS e Androiod.


I soccorritori possono essere invitati a intervenire presso una vittima in attesa dell’arrivo dei soccorsi avanzati o semplicemente come testimoni per informare e trasmettere la situazione alla centrale operativa.

I soccorritori ricevono una notifica nella quale è indicato il luogo in cui si trova la vittima, la natura dell’incidente (arresto cardiaco, soffocamento, ..) e una descrizione dell’evento.

L’APP consente di:

  • Costituire una rete di soccorritori volontari;
  • Geolocalizzare i defibrillatori vicino ai luoghi d’intervento;
  • Geolocalizzare i soccorritori vicino ai luoghi d’intervento e visualizzare i loro livelli di competenza;
  • Geolocalizzare la vittima (solo se chiama dall’applicazione mobile);
  • Informare e avvertire i soccorritori in tempo reale tramite notifiche push (i soccorritori possono ricevere le notifiche push anche se l’applicazione è chiusa);
  • Comunicare con i soccorritori (live chat/ photo/ video);
  • Guidare via GPS i soccorritori fino ai luoghi del’ intervento;
  • Gestione di massa dei dispositivi di soccorso dalla piattaforma online (importazione di database defibrillatori con orari di accesso, descrizioni…)

Ricordiamo che in caso di arresto cardiaco il tempo a disposizione è veramente ridotto, le possibilità di successo calano del 10% ogni minuto, questo si traduce in un tempo massimo di soli 10 minuti.


Tuttavia il tempo utile per risolvere la situazione senza provocare sofferenza ai tessuti celebrali data dall’ipossia, è di soli 3-5 minuti.


Sono numerosi i cittadini, volontari delle associazioni di emergenza/urgenza e professionisti abilitati BLSD che possono registrarsi e dare un contributo ancora maggiore alla loro comunità.

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Ragazzo salvato a scuola dall’insegnante con massaggio cardiaco

L’episodio si è verificato nei giorni scorsi a Taranto, presso IISS “Pacinotti-Fermi” di Taranto, quando uno studente di 17 anni, durante l’ora di ginnastica, mentre effettuva la corsa di riscaldamento si è accasciato a terra privo di sensi.

Il professore di ginnastica si precipita a soccorrere il ragazzo, verificando che si tratta di un arresto cardiaco improvviso (ACI), così avvia le manovre di primo soccorso, mentre i presenti allertano il 118, iniziando le manovre RCP (Rianimazione Cardio Polmonare), praticando per 9 minuti il massaggio cardiaco.

Arrivano sul posto due mezzi di soccorso avanzato del 112, composto da due equipaggi, di cui uno con infermiere e l’altro con medico e infermiere.

In breve tempo viene impiegato il defibrillatore ed erogato lo shock.

I segni vitali riprendono ed il ragazzo viene trasportato in ospedale, dove si sveglierà poco dopo.
Le analisi indicano che non sono state registrate conseguenze neurologiche.

Ancora una volta le manovre di primo soccorso salvano una vita.
Ancora una volta le persone più vicine alla persona con malore hanno la vita nelle loro mani, perché i soccorritori per alcune patologie, come nel caso di arresto cardiaco, solo eccezionalmente possono intervenire entro i primi 3-5 minuti dall’evento.

Anzi, è presumibile che tra il verificarsi del malore, il tempo necessario ai presenti per comprendere la gravità della situazione, allertare il 118, il 118 allerta i soccorsi locali più vicini, il mezzo di soccorso deve giungere sul posto ed avviare la procedura BLSD fino all’erogazione dello shock.

E’ facile comprendere quanto le possibilità di salvare una vita da arresto cardiaco in questo processo divengano remote.

E’ necessario effettuare una formazione strutturata di primo soccorso nelle scuole, nelle aziende, nella pubblica amministrazione.

Ma non solo, sarebbe bene essere preparati anche quando passiamo il tempo con i nostri cari nelle nostre case, dove si verificano circa il 70% degli arresti cardiaci.